Il costo del personale non giustifica la rettifica da studi di settore
Autore: Cristina Ricciolini
Pubblicato il 01 luglio 2013
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I giudici della Commissione tributaria provinciale di Pavia, con la sentenza n. 67/1/2013, sottolineano come non può essere considerata grave incongruenza il fatto che il costo del personale incida in maniera consistente sui ricavi dichiarati, tanto da giustificare – per il Fisco – un accertamento da studi di settore.
Il caso riguarda una locanda, società in nome collettivo, raggiunta da accertamento ai fini Irap e Iva, che conteneva la rideterminazione da, parte dell'Agenzia delle entrate, dei ricavi dichiarati in base agli studi di settore. L'atto impositivo veniva giustificato dall'elevata incidenza dei costi del personale in relazione a quanto dichiarato.
Nel dichiarare infondato l'atto di accertamento, i giudici evidenziano come i ricavi possono essere rideterminati induttivamente solo qualora si sia in grado di dimostrare l'esistenza di gravi incongruenze. Non è il caso della situazione in esame, dove il costo del personale è riferito a due soli dipendenti, numero minimo di personale indispensabile per lo svolgimento dell'attività.
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 4 - Gli alti costi del personale non bastano alla rettifica – Barison
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