Il “codice” per Facebook
Autore: eDotto
Pubblicato il 08 dicembre 2008
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Con il dilagare di Facebook sono emerse questioni sotto il profilo giuslavoristico sulla circostanza che vede i lavoratori protagonisti di navigazioni internet su siti estranei all’attività lavorativa. Dall’orientamento dei tribunali del lavoro si evince che tale comportamento costituisce un inadempimento degli obblighi contrattuali derivanti dal rapporto di lavoro, poichè il lavoratore che effettua la navigazione in oggetto per periodi lunghi non svolge la prestazione lavorativa per cui è pagato. Pertanto può essere interessato da procedimento disciplinare. Dal canto suo il datore per prevenire il danno può ricorrere ad un controllo a monte con l’installazione di filtri che inibiscano l’accesso a determinati siti, visto che il controllo a valle può confliggere con il divieto di controlli a distanza sull’attività lavorativa ex articolo 4 dello Statuto del lavoratore.
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