Giovani professionisti: per il 2020, sospensione imposte e cuneo fiscale ridotto

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Giovani professionisti: per il 2020, sospensione imposte e cuneo fiscale ridotto

I giovani professionisti hanno invitato Governo e Parlamento ad adottare misure più efficaci ed incisive per assicurare una immediata ripresa economica del Paese.

Hanno sollecitato, in particolare, una consistente riduzione della pressione fiscale per imprese, professionisti e contribuenti.

In un comunicato congiunto datato 8 maggio 2020, AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati), UNGDCEC (Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili) e ASIGN (Associazione Italiana Giovani Notai) hanno chiesto un “aiuto concreto, stabile e duraturo” per i contribuenti, nello scenario economico conseguente alla situazione emergenziale da Coronavirus.

Le richieste di AIGA, UNGDCEC e ASIGN

Tra gli interventi suggeriti:

  • la sospensione, per l’anno 2020, del versamento delle imposte e il relativo pagamento a partire dal 31 gennaio 2021, in rate mensili sino a un massimo di 5 anni;
  • la riduzione, sempre per l’anno 2020, di almeno 10 punti percentuali delle aliquote fiscali Irpef e Ires ed un intervento volto alla riduzione del cuneo fiscale;
  • una semplificazione degli adempimenti vera, concreta ed effettiva”.

I giovani avvocati, commercialisti e notai hanno inoltre chiesto che si mantenga un dialogo continuo tra tutte le forze politiche e le parti sociali e che si introduca, nel prossimo Decreto Legge, una rateizzazione pluriennale dei tributi con scadenza nel periodo emergenziale, “al fine di consentire ai professionisti e alle imprese di poter svolgere la propria attività con la serenità necessaria per far fronte alle sfide della ripresa economica”.

Secondo le scriventi associazioni, gli interventi normativi finora adottati – che si limitano alla “sospensione” del pagamento dei tributi di marzo ed aprile, sino al mese di giugno, con facoltà per i contribuenti di rateizzare fino ad un massimo di 5 rate mensili – non sarebbero sufficienti.

Inoltre, l’ulteriore ipotesi – che sembrerebbe attualmente al vaglio del Governo nell'ambito del varo del decreto Aprile - di prolungare fino a dicembre la possibilità di rateizzazione “potrebbe rivelarsi soltanto un inutile orpello alla normativa già in vigore, non incidendo concretamente sulla situazione patrimoniale dei contribuenti e palesando, altresì, l’inadeguatezza di tale miope visione in merito alle reali prospettive di ripresa economica del Paese”.

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