Equo compenso. Nasce il Nucleo centrale di monitoraggio
Pubblicato il 16 luglio 2020
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E' di ieri la firma al Protocollo d’intesa tra Ministero della Giustizia e Rete Professioni Tecniche che di fatto istituisce il “Nucleo centrale di monitoraggio della disciplina dell’equo compenso per le professioni tecniche vigilate dal Ministero della giustizia”.
Compito del nuovo Nucleo è il controllo della corretta applicazione della disciplina in materia di equo compenso per le professioni tecniche, con esclusivo riferimento agli Ordini aderenti alla rete soggetti alla vigilanza del Ministero della giustizia.
Tre rappresentanti del Ministero della giustizia designati dal Guardasigilli - di cui uno in rappresentanza del Gabinetto del Ministro, uno in rappresentanza dell’Ufficio legislativo del Ministero ed uno in rappresentanza dell’Ufficio Ordini professionali e albi della Direzione generale degli affari interni afferente al Dipartimento per gli affari di giustizia del Ministero, nonché dal Coordinatore della Rete Professioni Tecniche o un suo delegato e da due Consiglieri - compongono il Nucleo.
Il ministro della Giustizia, Bonafede, sottolinea la necessità di assicurare la qualità dell’attività professionale anche nell’interesse di cittadini e utenti, la cui tutela verrebbe aumentata: “un compenso che non sia equo lede la dignità del professionista e, inoltre, genera pericolose ricadute sul mercato e in termini di concorrenza”.
Il coordinatore RPT, Zambrano, ha rimarcato come l’equo compenso per i professionisti sia “un diritto” e come sia “assolutamente doveroso monitorarne l’applicazione”.
Questo nuovo organismo di monitoraggio rappresenta, dunque, uno “strumento importante”.
La Rete Professioni Tecniche, tramite i Consigli nazionali degli Ordini e dei Collegi che vi partecipano, promuoverà la costituzione di Nuclei territoriali di monitoraggio della corretta applicazione della disciplina in materia di equo compenso. Acquisiranno tutte le informazioni su convenzioni, bandi e altri atti di interesse, segnalando al Nucleo centrale eventuali anomalie o violazioni. Quest’ultimo può:
- segnalare all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e ad altre Autorità competenti i comportamenti di committenti privati e pubblici che violano la normativa in tema di equo compenso per le professioni tecniche;
- proporre iniziative legislative in materia di tutela dell’equo compenso per le professioni tecniche;
- da ultimo, sollecitare i committenti pubblici e privati segnalati ad adeguare conseguentemente le proprie prassi.
Un comunicato stampa del 15 luglio 2020 informa della sottoscrizione dell'intesa.
- Edotto.com - Edicola del 28 febbraio 2020 - AIGA: equo compenso da tutelare - Pergolari
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