Decreto fiscale, proposte CdL. Necessaria una riorganizzazione del sistema tributario
Pubblicato il 12 novembre 2019
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Il CNO dei Consulenti del Lavoro ha presentato alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati un documento contenente due proposte di modifica in merito agli artt. 3 e 4 del D.L. n. 124/2019 (cd. “Decreto fiscale”). In particolare, per la Categoria occorre:
- escludere i lavoratori autonomi dalla norma che prevede la possibilità di compensare crediti di natura fiscale per importi superiori a 5.000 euro annui;
- modificare la disciplina in materia di ritenute e compensazioni in appalti e subappalti.
Le proposte di modifica dei Consulenti del Lavoro sono state riassunte dal Consiglio Nazionale, con un comunicato stampa pubblicato il 7 novembre 2019.
Decreto fiscale, proposte CdL. Contrasto alle indebite compensazioni
Per la Categoria gli intenti di lotta all’evasione e di semplificazione, più volte richiamati dal legislatore nelle recenti riforme, non hanno trovato piena corrispondenza nella pratica operativa.
Il riferimento, in particolare, riguarda il contrasto alle indebite compensazioni, in cui la modifica all'art. 17, co. 1, del D.Lgs. n. 241/1997 introdotta dall’art. 3, co. 1, del D.L. n. 124/2019, viene estesa, oltre all’IVA, a tutte le tipologie di crediti di natura fiscale. Di tale estensione ricevono i maggiori disagi i lavoratori autonomi che sono già soggetti alla ritenuta a titolo di acconto dell'imposta sul reddito peraltro già certificate dal committente e conosciute dall’Agenzia delle Entrate.
La norma, infatti, prevede la possibilità di compensare crediti di natura fiscale per importi superiori a 5.000 euro annui, a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione da cui il credito emerge. Questa modifica crea per tali soggetti, percettori di redditi già gravati alla fonte da ritenuta d’acconto, enormi difficoltà finanziarie dovendo posticipare notevolmente il termine dal quale potranno effettuare le compensazioni “orizzontali”. Sul punto, il CNO ha chiesto la modifica del co. 1, dell’art. 3, del “Decreto fiscale” escludendo i soggetti di cui agli artt. 53 e 54 del Dpr. n. 917/1986.
Decreto fiscale, proposte CdL. Compensazioni in appalti e subappalti
Altra proposta di modifica da parte dei CdL riguarda l’art. 4 del “Decreto fiscale”, che disciplina le ritenute e compensazioni in appalti e subappalti e l’estensione del regime del reverse charge. Troppo complesso e gravoso, secondo i CdL, il meccanismo di comunicazioni incrociate e gli adempimenti relativi al versamento delle ritenute fiscali di lavoro dipendente ad opera del committente in luogo dell’appaltatore, dell’affidatario o del subappaltatore (cd. “sostituto del sostituto d’imposta”).
Al riguardo, il CNO ritiene che la disciplina introdotta dall’art. 4 debba essere eliminata o, in subordine, rideterminata attraverso una limitazione della platea dei destinatari alle sole ipotesi di contratto di appalto e di subappalto di servizi endo-aziendali, in cui vi è prevalente utilizzo di manodopera.
- edotto.com – Edicola del 12 novembre 2019 - Decreto fiscale, emendamenti su appalti, compensazioni e Pir – Moscioni
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