Consulenza con contributi alla Cassa

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Con sentenza n. 4982 del 4 marzo 2014, la Corte di cassazione ha confermato la decisione con cui, nelle fasi di merito, era stato accertato che un ingegnere fosse tenuto all'obbligo contributivo in favore della Cassa previdenziale di appartenenza (Inarcassa) anche per le attività di consulenza che il medesimo aveva svolto in favore di una società.

In particolare, non era stato ritenuto di alcun rilievo il fatto che il professionista, nel periodo della consulenza, fosse stato iscritto alla gestione separata Inps.

Ed infatti, confermando la statuizione dei gradi precedenti, la Suprema corte ha aderito all'orientamento di legittimità secondo cui l'imponibile contributivo deve essere determinato in considerazione della oggettiva riconducibilità alla professione dell'attività concretamente posta in essere.

E ciò, a prescindere del fatto che l'attività svolta non sia riservata per legge alla professione.

Ciò che rileva – si legge nel testo della decisione – è che la competenza e le specifiche cognizioni tecniche a corredo del professionista abbiano influito sull'esercizio dell'attività svolta e che le prestazioni in oggetto siano state poste in essere anche grazie all'impiego di esse.
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