Con l’aliquota al 20% dividendi “illogici”
Pubblicato il 13 settembre 2006
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per il 2007 dovrebbe prevedere l’innalzamento della ritenuta sui redditi finanziari dal 12,50% al 20%, e la ragione risiede nel confronto con l’aliquota minima Irpef, che è al 23%. Ma una corretta comparazione tra le diverse forme di tassazione implica che si tenga conto dell’esistenza delle deduzioni per la progressività dell’imposizione (no tax area) e della differenza tra reddito derivante da un titolo di debito e reddito derivante da un titolo di partecipazione (azioni o quote). Con il titolo di debito (di norma, le obbligazioni) l’emittente può dedurre gli interessi e, conseguentemente, non pagare imposte: ne deriva la necessità che il percipiente corrisponda tutto il tributo. Invece, nei titoli partecipativi l’emittente non deduce nulla, perciò paga imposte anche sul dividendo. Il percipiente paga una seconda volta e per attenuare la doppia tassazione gli ordinamenti tributari prevedono il pieno concorso del dividendo al reddito del percipiente, con il riconoscimento di un credito corrispondente alle imposte pagate dalla società, oppure il concorso parziale al reddito del percipiente, senza credito d'imposta.
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