Commercialisti, consulenti, avvocati e notai nel mirino della GdF
Autore: Gioia Lupoi
Pubblicato il 31 marzo 2011
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Gli obblighi antiriciclaggio (Dlgs 231 del 2007): è questo il punto su cui verte l’azione indirizzata ai professionisti messa in atto dalla Guardia di Finanza. Le ispezioni negli studi riguarderanno identificazioni, predisposizione dei fascicoli del cliente ed eventuali denunce di operazioni sospette.
E’ ciò che emerge dalla circolare a firma del Comandante generale delle fiamme gialle, Nino Di Paolo, datata 18 marzo 2011, nella quale è specificato che il piano d’azione 2011 prevede che i controlli sull’antiriciclaggio dovranno coinvolgere professionisti, intermediari finanziari e società fiduciarie. La decisione nasce dall’esigenza di dare priorità ai riscontri delle segnalazioni di operazioni sospette che sono in costante crescita ma che hanno ancora una percentuale bassa – 29% - di controlli.
Saranno incrementate le verifiche sulle fonti di finanziamento delle organizzazioni criminali e sui canali utilizzati per ripulire il denaro sporco. In caso di segnalazioni di reati come il traffico di rifiuti e di droga, l'usura, le frodi fiscali e l'immigrazione clandestina gli ispettori daranno avvio ad indagini antiriciclaggio e ad accertamenti patrimoniali approfonditi, per sequestrare, con la confisca per equivalente, i beni illecitamente accumulati.
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