Codice Terzo settore. Cndcec: correttivo positivo. Restano ambiguità interpretative

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Codice Terzo settore. Cndcec: correttivo positivo. Restano ambiguità interpretative

Dal Cndcec giudizio positivo sul decreto correttivo del Codice del Terzo settore (decreto legislativo n. 105 del 3 agosto 2018), ma c’è da lavorare per definire una disciplina organica che elimini le ultime ambiguità interpretative ancora presenti nella legge.

Bene l’emendamento concernente caratteristiche e modalità di interazione tra attività di vigilanza e revisione legale svolti dall’organo di controllo, perorato dal Consiglio nazionale della categoria, con cui si dà la possibilità all’organo di controllo di effettuare la revisione legale al superamento dei limiti dell’art. 31 del codice del Terzo settore: evita potenziali ambigue interpretazioni relative al contenuto e alle modalità con cui effettuare i controlli di natura contabile, mentre la previsione che la revisione legale possa essere effettuata solo da soggetti iscritti nell’apposito registro elimina una evidente incongruenza con la normativa di riferimento dell’Unione Europea.

Correttivo del Codice, ancora ambiguità interpretative

Chiari i punti.

Il presidente nazionale, Massimo Miani, e il consigliere nazionale delegato alla materia, Maurizio Postal, spiegano: “Le modifiche in tema di rendicontazione, in buona parte proposte dal nostro Consiglio nazionale, chiariscono il contenuto del rendiconto degli enti del terzo settore ed eliminano alcune ambiguità inerenti alla 'documentazione' dello svolgimento delle attività diverse. Restano alcune problematiche concernenti la data di approvazione del bilancio che, non prevista esplicitamente dal codice, dovrà essere definita – come già fatto nella prassi oggi – a livello di statuto”.

Occasione non colta per la perdita dello status di ente del Terzo settore non commerciale nel momento in cui i ricavi avessero superato i costi del 10% per due esercizi consecutivi, avrebbe rappresentato uno strumento di elasticità ed agevolativo per le organizzazioni che si apprestano a scegliere come “affrontare” le nuove disposizioni del codice del Terzo settore.

Il Consiglio nazionale, comunque, ha già cominciato ad elaborare, grazie anche al supporto della propria Commissione no-profit, un aggiornamento dei propri contributi in materia di Riforma del Terzo settore per accompagnare i professionisti e gli enti che si apprestano a rivedere i propri statuti in vista del termine ultimo del 3 agosto 2019, previsto per il recepimento delle nuove disposizioni.

RUNTS entro il 3 agosto

Si auspica che entro il 3 agosto del 2019 ci sia il completamento operativo della Riforma con la creazione e messa in funzionamento del Registro unico nazionale del Terzo settore e l’emanazione dei decreti regolamentativi essenziali per l’operatività degli enti, come per esempio in tema di definizione delle attività diverse e in materia di bilancio.

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