Nella revisione gli Isa vanno calibrati sulle Pmi
Pubblicato il 22 marzo 2008
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Il Governo ha il compito di attuare, entro il prossimo 29 giugno, la direttiva comunitaria 2006/43/Ce (ottava direttiva) relativa alla revisione legale dei conti. Il compito consiste nel disciplinare un’ampia gamma di problematiche che vanno dall’assetto delle competenze istituzionali, alla definizione del percorso formativo di accesso al registro dei revisori, alla costituzione delle società di revisione e all’esercizio dell’attività di revisione stessa. Il nuovo contesto che si deve prevedere appare completamente differente rispetto alle disposizioni dell’originaria direttiva 84/253/Cee. Essa, infatti regolava la materia partendo da una completa assenza di regole comunitarie per l’esercizio dell’attività di controllo contabile, mentre l’attuale provvedimento si base su una esperienza ultradecennale in materia. Per tali ragioni, il legislatore comunitario ha deciso di adeguare la normativa, mantenendo saldi alcuni aspetti fondamentali della regolamentazione, come per esempio: l’ambito di applicazione, i requisiti che devono possedere i soggetti abilitati al controllo legale dei conti e le modalità di esercizio della revisione.
L’Istituto nazionale dei revisori contabili sta spingendo verso un riconoscimento autonomo della professione, ma a ciò risponde il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili – Claudio Siciliotti – che ribadisce quanto segue: “la professione contabile assoggettata a un sistema di controllo pubblico esiste già in Italia ed è quella del dottore commercialista ed esperto contabile, tra le cui funzioni tipiche si inquadra la funzione di revisione contabile”.
- ItaliaOggi, p. 42 – La revisione contabile è blindata
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