L’antiriciclaggio “spiazza” gli studi
Pubblicato il 08 maggio 2006
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A due settimane dall’entrata in vigore dei nuovi obblighi antiriciclaggio, i professionisti, investiti dal nuovo ruolo di “investigatori”, si trovano ad affrontare le prime difficoltà. Da una parte si deve tener conto dei maggiori costi che si devono sostenere per adeguare i software dello studio e per formare il personale, per non parlare poi della maggiore burocratizzazione che gli stessi professionisti devono adottare nel valutare ogni operazione al fine di non intasare le autorità di controllo. Dall’altra parte, numerosi sono ancora i dubbi che derivano dalla disciplina e che attendono di essere sciolti dal recepimento della terza direttiva in materia di riciclaggio. Adottata il 26 ottobre 2005, la terza direttiva 2005/60 entrerà in vigore il 15 dicembre 2007 e avrà il compito di individuare gli obblighi in funzione del rischio e di fissare procedure più rigorose per l’identificazione del cliente. Oltre ai professionisti, la direttiva si applicherà agli enti creditizi e finanziari, ai revisori dei conti, contabili e consulenti tributari, prestatori di servizi relativi a società e trust, agenti immobiliari, case da gioco e altri soggetti che negoziano beni con pagamenti in contanti di importo superiore a 15.000 euro.
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