Jobs act lavoratori autonomi con lavoro agile

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Jobs act lavoratori autonomi con lavoro agile

Il Consiglio dei ministri ha approvato il Ddl del Jobs act per i lavoratori autonomi, che disciplina anche il lavoro agile, e il Ddl delega sulla povertà. Come detto, il disegno di legge per gli autonomi e il Ddl con il piano contro la povertà sono collegati alla legge di Stabilità 2016, quindi avranno una corsia preferenziale in Parlamento.

Confermate le misure

Si appernde da un comunicato stampa (102 del 28 gennaio 2016) che sono approvate dal CdM le misure annunciate:

  • per partite Iva e professionisti è strutturale l'accesso ai fondi europei;

  • i lavoratori autonomi sono equiparati alle piccole e medie imprese e potranno accedere agli appalti pubblici;

  • per la formazione e l'aggiornamento professionale le spese sono interamente deducibili con tetto annuo di 10mila euro;

  • per i servizi per il lavoro, dal momento che i centri per l’impiego e agenzie private dovranno avere operatori dedicati per professionisti e partite Iva, le spese saranno interamente deducibili con tetto di 5mila euro l’anno;

  • in caso di maternità, i lavoratori autonomi avranno la possibilità di ricevere l’indennità pur continuando a lavorare, dunque senza l’astensione obbligatoria;

  • è previsto il congedo parentale di sei mesi entro i primi tre anni di vita del bambino;

  • in caso di malattia grave, anche l'oncologica, si potrà sospendere il pagamento dei contributi sociali fino a un massimo di due anni (recuperando poi con pagamenti rateizzati).

Disposizioni in materia di lavoro agile

Nasce una nuova tipologia contrattuale flessibile: una prestazione di lavoro subordinato che può essere eseguita in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.

Per i lavoratori agili:

  • il trattamento economico e normativo non sarà inferiore a quello complessivamente applicato ai lavoratori che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all’interno dell’azienda;

  • sono applicati gli incentivi di carattere fiscale e contributivo eventualmente riconosciuti in relazione agli incrementi di produttività ed efficienza del lavoro subordinato;

  • il datore di lavoro garantisce il rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza.

Si segnalano altre due importanti misure:

  • lo stop ai contratti capestro, che prevede l’espressa nullità delle clausole che attribuiscono al committente la facoltà di modificare unilateralmente (o recedere senza preavviso) dal contratto e di quelle che fissano termini di pagamento superiori a 60 giorni dalla fattura;

  • per gli apporti originali o le invenzioni fatte in esecuzione o in adempimento del contratto, si prevede che i relativi diritti di utilizzo economico spettino al professionista, non al committente, che può trarre al massimo un vantaggio.

 

Anche in
  • eDotto.com - Edicola del 26 gennaio 2016 - Jobs act autonomi al CdM - G. Lupoi

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