Al setaccio il rischio-riciclaggio
Pubblicato il 09 settembre 2008
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E’ stato approvato ieri dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti un documento contenente le linee guida per l’adeguata verifica della clientela in materia di riciclaggio. Il testo – in consultazione per 30 giorni – elenca le attività da controllare e chiarisce quando applicare gli obblighi ordinari e quando invece applicarli in via semplificata o rafforzata. Con il documento si tenta di colmare la mancanza di regole attuative degli obblighi imposti dal decreto antiriciclaggio (n. 231/07), fornendo agli operatori modalità uniformi per effettuare le operazione di controllo della clientela. A questo primo aiuto fornito dai commercialisti si dovrebbero presto aggiungere le istruzioni dell’Uif (Unità di informazione finanziaria), che sta lavorando per aggiornare gli indicatori di anomalia necessari per valutare i diversi intermediari. Ma se per conoscere gli indici relativi agli intermediari finanziari sarà necessario attendete più tempo, per conoscere le “griglie” dei professionisti e gli altri operatori è più semplice e presto saranno aperte le consultazioni con gli Ordini e le associazioni. Il modello proposto dai commercialisti è finalizzato a semplificare e standardizzare la valutazione del rischio che il professionista è chiamato a fare nei confronti del potenziale cliente. Oltre alla documentazione di riferimento, la guida si compone di cinque parti, che contengono le seguenti indicazioni:
- operazioni che devono formare oggetto di verifica e quelle che ne restano escluse;
- procedura da seguire a seconda della tipologia di verifica richiesta: ordinaria, semplificata, rafforzata;
- tempi di esecuzione dei controlli della clientela in riferimento agli incarichi professionali conferiti prima dell’entrata in vigore del decreto 231/07;
- verifica della clientela secondo il metodo basato sul rischio, trascrizione dei dati raccolti con il fascicolo cliente e controllo costante.
Seguendo tale procedura sarà possibile associare a ciascun cliente un determinato livello di rischio, permettendo al professionista di individuare, a monte, le situazioni che richiedono un maggior controllo da quelle più semplici.
- ItaliaOggi, p. 33 – Analisi dei clienti in 6 mosse – De Angelis
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