ZES Unica Mezzogiorno 2024, guida all’operatività dello Sportello unico digitale

Pubblicato il 26 marzo 2024

Da sempre effettuare investimenti nel Sud Italia si è mostrata un’operazione molto difficile, ostacolata dalla complessa burocrazia e da strutture operative insufficienti.

I tentativi del Governo italiano, anche in passato, di superare tali ostacoli hanno portato alla promozione di iniziative e all’introduzione di incentivi che si sono manifestati piò o meno vincenti.

Tra questi, per esempio, si devono ricordare le Zone Economiche Speciali (ZES), che sono state istituite nel 2017, al fine di favorire lo sviluppo delle imprese presenti e l’insediamento di nuove attività nelle regioni del Mezzogiorno, tramite semplificazioni degli adempimenti amministrativi e burocratici, agevolazioni fiscali e doganali; oppure l’incentivo noto come “Bonus Sud“, che anche se facilmente accessibile, non garantiva il rispetto di alcuni presupposti fondamentali e, dunque, si è rivelato meno efficace di quanto si sperasse.

ZES per le regioni del Mezzogiorno, punti di forza e debolezza

E’ stato il Decreto legge n. 91 del 2017, all’articolo 4 e seguenti, a prevedere e disciplinare la possibilità di istituire nelle aree delle regioni, individuate dalla normativa europea come “meno sviluppate” ed in transizione, che includano almeno un’area portuale compresa nella rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), le cosiddette Zone economiche speciali (ZES).

Le ZES consentono lo sviluppo delle imprese già operanti, nonché l’insediamento di nuove imprese, mediante la creazione di condizioni più favorevoli in termini economici, finanziari ed amministrativi.

Di fatto, però, il percorso attuativo delle ZES si è mostrato così complesso da renderle completamente operative solo tra il 2021 e 2022, con l’apertura dello “sportello unico digitale” (SUD).

Inoltre, le misure a favore delle ZES si concentravano su aree geografiche circoscritte, cosa che ha portato ad un aumento dei prezzi e ad una riduzione della disponibilità di siti idonei per gli investimenti.

Tali limiti hanno spinto il Governo Italiano a revisionare radicalmente il precedente istituto, portando così alla nascita della Zona economica speciale per il Mezzogiorno - “ZES unica”.

ZES Unica Sud, cos’è

Dal 1° gennaio 2024, grazie al Decreto legge n. 124/2023 (c.d. Decreto Sud) è stata istituita una Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno, che comprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna e che sostituisce le attuali Zone economiche speciali frammentate in 8 diverse strutture amministrative.

La ratio dell’Esecutivo con l’introduzione della ZES Unica è quella di favorire una programmazione maggiormente integrata e coordinata, ma, allo stesso tempo, conservare le specificità dei territori coinvolti.

La ZES Unica è, infatti, sorta proprio con l’intenzione di superare i limiti delle precedenti singole ZES, proponendosi di risolvere i singoli problemi e di estendere le misure agevolative a tutto il territorio del Sud Italia. Ciò significa non solo un maggior numero di aree disponibili per l’investimento, ma anche una maggiore flessibilità e adattabilità delle misure a seconda delle specifiche esigenze regionali.

La costituzione di un'unica ZES, infatti, consente di massimizzare nello scenario internazionale l'impatto competitivo dell'intero Mezzogiorno con il suo già rilevante apparato produttivo, che rappresenta un potenziale da valorizzare nelle sue molteplici articolazioni settoriali e territoriali, con riconoscimento di eguali chance di sviluppo a tutti i territori dell'Italia meridionale e a tutte le imprese già insediate nel Sud, o che in esso volessero insediarsi.

Per un approfondimento si invita a leggere il post: “Decreto Sud in Cdm. Arriva la Zona speciale Unica”.

I vantaggi della ZES Unica

Le aziende a partire dal 1° gennaio 2024 hanno potuto beneficiare dei vantaggi legati all’istituzione della Zona Unica del Mezzogiorno: sia le imprese già esistenti sia quelle in procinto di stabilirsi nel Sud Italia, che variano per tipo, dimensione e settore, ricevono incentivi per investire e crescere economicamente nelle aree della ZES.

Tra i principali vantaggi della ZES Unica vi è da menzionare sicuramente quello della semplificazione delle procedure amministrative.

Con la creazione della ZES Unica è possibile il rilascio in via telematica di una ricevuta che indica i termini entro i quali l’Amministrazione è tenuta a rispondere, ovvero entro i quali il silenzio equivale ad accoglimento dell’istanza relativa all’avvio dell’attività. Entro tre giorni lavorativi dalla ricezione della documentazione, la Struttura di missione deve convocare la conferenza dei servizi.

A ciò, si aggiungono una serie di benefici fiscali tra cui:

Di rilievo è sicuramente la conferma dello strumento del credito d’imposta per acquisto beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive, acquisto terreni, acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali agli investimenti.

NOTA BENE: Rispetto alla previgente normativa, le intensità del credito d’imposta sono state modificate in base alla nuova Carta nazionale degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 come segue.

 

Regioni

Piccole imprese

Medie imprese

Grandi imprese

Abruzzo

35%

25%

15%

Molise

50%

40%

30%

Sardegna

50%

40%

30%

Campania

60%

50%

40%

Puglia

60%

50%

40%

Basilicata

50%

40%

30%

Calabria

60%

50%

40%

Sicilia

60%

50%

40%

 

Il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquistati o, in caso di investimenti immobiliari, realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024 ed è soggetto ai seguenti requisiti:

• il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato;

• l’importo minimo dell’investimento è pari a euro 200 mila e l’importo massimo è pari a euro 100 milioni.

Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni; tale costo non comprende le spese di manutenzione.

Il credito d’imposta è rideterminato se:

ATTENZIONE: Il credito d’imposta è revocato se non si osserva l’obbligo di mantenere l’attività nelle aree oggetto di agevolazione per almeno cinque anni dopo il completamento dell’investimento medesimo.

Interventi e spese ammissibili

Gli investimenti agevolabili riguardano l’acquisizione dei beni strumentali, destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise, Abruzzo.

Nello specifico, sono agevolabili gli investimenti, facenti parte di un progetto di investimento iniziale relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio, nonchè all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti.

Come detto il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.

NOTA BENE: Il credito d’imposta è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline europee di riferimento.

ZES: portale web e Sportello Unico Digitale

Ai fini di favorire una immediata e semplice conoscibilità della ZES unica e dei benefici fiscali riconosciuti alle imprese è stato istituito il portale web della ZES unica nonché lo Sportello Unico Digitale ZES – S.U.D. ZES nel quale confluiscono gli sportelli unici digitali già attivati, nel sistema vigente, presso ciascun Commissario straordinario ZES, e che svolge le funzioni dello sportello unico per le attività produttive (SUAP).

Per una maggiore informazione si legga il post: “Zes Unica Mezzogiorno, al via lo sportello unico digitale”.

Sebbene il progetto riguardante la ZES Unica abbia preso piede dal 1° gennaio 2024, lo Sportello Unico digitale è attivo solamente dal 1° marzo 2024: si tratta dell’interfaccia con cui i cittadini possono presentare le domande per i progetti imprenditoriali nelle regioni del meridione a cui l’iniziativa si rivolge.

Lo Sportello Unico digitale Zes Sud, istituito in seguito alla conversione in legge del Decreto Sud n. 124/2023 (Legge n. 162/2023), rappresenta il punto di riferimento essenziale per le imprese, offrendo una piattaforma integrata per la gestione di tutti i procedimenti amministrativi correlati all’insediamento produttivo.

NOTA BENE: A partire dal 1° marzo 2024, dunque, gli interessati possono presentare i progetti al fronte office dello sportello, che mette a disposizione anche un modulo di “comunicazione preventiva” per una prima verifica.

Tale sportello, infatti, rappresenta l’unico punto di accesso e di avvio dei procedimenti di Autorizzazione Unica ai sensi e per gli effetti degli articoli 14 e 15 del Decreto legge n. 124/2023.

A livello pratico, lo sportello opera unicamente in modalità digitale consentendo alle amministrazioni l’accesso e la consultazione via web delle pratiche di competenza e della relativa documentazione e la possibilità di inviare telematicamente allo sportello eventuali risposte o pareri.

ATTENZIONE: I SUAP territorialmente competenti potranno, quindi, indirizzare direttamente l’utenza verso lo Sportello Digitale SUD ZES per la presentazione delle domande di Autorizzazione Unica, senza ricorrere ad altri canali di comunicazione.

Nell’ambito dell’area della ZES unica il S.U.D. ZES ha competenza in relazione:

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