CPB 2024-2025: ultima chiamata senza proroghe. La posizione del MEF

Pubblicato il 31 ottobre 2024

Il termine del 31 ottobre 2024, entro il quale le partite IVA che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA) e i contribuenti in regime forfetario possono aderire al Concordato Preventivo Biennale per il biennio 2024-2025, è perentorio e non sarà prorogato. Questa misura fiscale, una sorta di "patto con il Fisco", offre la possibilità ai contribuenti di stabilire in anticipo il livello di tassazione, con la finalità di semplificare e ottimizzare il gettito fiscale.

Fin da subito, la scadenza è apparsa critica sia per i contribuenti interessati sia per i professionisti che li assistono, i quali si sono trovati di fronte a:

A ciò si devono aggiungere, poi, anche le difficoltà tecniche nell’accesso al cassetto fiscale e i frequenti errori nei dati dell’Agenzia delle Entrate riguardo al ravvedimento speciale 2018-2022, che hanno complicato ulteriormente la corretta gestione delle dichiarazioni fiscali.

Esaminiamo il percorso che ha portato alla decisione definitiva del MEF di non concedere deroghe per il CPB. Di conseguenza, chi intende aderire e beneficiare di questo strumento deve farlo entro oggi, 31 ottobre 2024, senza possibilità di proroghe né di adesione tardiva.

Concordato Preventivo Biennale, per chi e quali sono i vantaggi

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) 2024-2025 è un istituto introdotto dal Dlgs. n. 13/2024, concepito per agevolare l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti che esercitano attività economiche nel territorio nazionale.

Si tratta di un'opzione fiscale che consente ai contribuenti di stabilire preventivamente il reddito imponibile per il biennio e offre una protezione limitata contro gli accertamenti, oltre alla possibilità di regolarizzare irregolarità pregresse tramite il ravvedimento operoso. Si rivolge a contribuenti che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA) e ai contribuenti in regime forfetario, escludendo invece coloro che sono esonerati dall’ISA per motivi di volume dei ricavi o che presentano cause di esclusione specifiche.

Il CPB riguarda esclusivamente i periodi di imposta 2024 e 2025 e consente di calcolare le imposte su redditi e valori di produzione preventivamente concordati con l’Agenzia delle Entrate. Questo regime, non equiparabile a un condono, può perdere efficacia in presenza di significative riduzioni di reddito o produzione netta (oltre il 30%) o di eventi straordinari come calamità o inagibilità dei locali aziendali. Altre cause di decadenza includono la cessione dell'attività o il cambio di attività non soggetta allo stesso indice ISA.

Sono esclusi dal concordato i contribuenti che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi per almeno uno dei tre anni precedenti o che hanno subito condanne per reati fiscali o finanziari specifici negli ultimi tre periodi d'imposta, rendendo tassative le condizioni di accesso e permanenza nel regime CPB.

Oltre a migliorare la pianificazione fiscale per il biennio, il concordato punta a generare un gettito stabile e valutare, in futuro, possibili interventi sulle aliquote IRPEF. In caso di esito positivo, potrebbe essere valutata l’estensione del regime forfetario fino a una soglia di 100.000 euro di reddito.

NOTA BENE: Coloro che non aderiscono quest’anno potranno scegliere di partecipare a partire dal periodo d’imposta 2025-2026, senza dover attendere il completamento del primo biennio del concordato.

Modalità di adesione

L'adesione al concordato preventivo biennale per il 2024-2025 è riservata ai contribuenti soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA) che, nel 2023, abbiano ottenuto un punteggio ISA idoneo e non siano esclusi per altre cause previste dalla normativa. In base al punteggio ISA ottenuto nel 2023, l'Agenzia delle Entrate calcolerà il reddito aggiuntivo da dichiarare per le annualità 2024 e 2025. La procedura di adesione avviene direttamente attraverso la compilazione del modello dei redditi (o tramite apposito software), distinguendo i tributi secondo la forma giuridica del contribuente: per le persone fisiche, l’adesione riguarda solo l'IRPEF; per le società di persone, si limita all'IRAP; mentre per le società di capitali comprende sia l'IRES che l'IRAP.

Per i contribuenti in regime forfetario, l'adesione al CPB per il 2024-2025 avviene tramite la compilazione del quadro LM nel modello Redditi. I forfetari possono partecipare al concordato in via sperimentale, ma l'opzione è valida solo per una singola annualità. Aderendo al CPB, anche i forfetari si impegnano a dichiarare un reddito stabilito dall’Agenzia delle Entrate, che sarà calcolato in base ai criteri del concordato. L’adesione offre vantaggi simili a quelli dei soggetti ISA, come la protezione dagli accertamenti entro certi limiti, e richiede il rispetto degli obblighi di versamento e di determinazione dell’imposta sostitutiva.

Riepilogando:

Nuovi obblighi per il Concordato Preventivo Biennale 2024-2025

Il Concordato Preventivo Biennale impone a contribuenti ISA e forfetari che aderiscono di adempiere sia agli obblighi contabili e dichiarativi standard sia a nuovi adempimenti relativi al calcolo degli acconti e del saldo delle imposte.

Per chi calcola l’acconto con il metodo storico, è previsto un incremento del 10% sui redditi e del 3% sull’IRAP, con scadenza il 2 dicembre 2024. Al saldo delle imposte per il 2024, i contribuenti possono inoltre scegliere di applicare un’imposta sostitutiva sulla differenza tra il reddito dichiarato nel 2023 e quello concordato per il biennio 2024-2025.

Questa imposta sostitutiva varia per i soggetti ISA in base al punteggio di affidabilità:

Per i forfetari, invece, l’aliquota è fissata al 10%, ridotta al 3% per le startup.

La base imponibile per il calcolo di questa imposta sostitutiva è costituita dalla differenza positiva tra il reddito concordato e quello del 2023.

Inoltre, è previsto un reddito minimo imponibile di 2.000 euro per tutte le categorie, applicabile su IRPEF, IRES, IRAP e imposta sostitutiva per i forfetari.

I contribuenti possono, infine, decidere di calcolare i contributi previdenziali considerando la parte del reddito eccedente rispetto a quello concordato.

Termine di adesione

Per i contribuenti in regime forfetario e per quelli soggetti agli ISA, l'adesione al concordato preventivo biennale deve essere formalizzata tramite la presentazione del modello REDDITI 2024 entro e non oltre il 31 ottobre 2024. Questa scadenza è tassativa: superato tale termine, non sarà consentita la presentazione di dichiarazioni integrative o correttive per aderire al concordato.

Ravvedimento speciale per il Concordato Preventivo Biennale 2018-2022

Aderendo al Concordato Preventivo Biennale entro il 31 ottobre 2024, i contribuenti che applicano gli ISA hanno la possibilità di accedere a un regime di ravvedimento speciale per gli anni d’imposta 2018-2022 (novità dal Decreto legge n. 113 del 9 agosto 2024, c.d. Omnibus).

NOTA BENE: E’ un’opportunità per chi è in ritardo con gli obblighi fiscali, permettendo di regolarizzare la propria posizione alle condizioni agevolate offerte dal CPB, a patto di aderire entro la scadenza e rispettare i termini di pagamento stabiliti.

Questo ravvedimento offre una protezione dalle rettifiche sul reddito di impresa o di lavoro autonomo, previa corresponsione di un’imposta sostitutiva calcolata in base al livello di affidabilità fiscale del contribuente nei periodi interessati.

Il ravvedimento è opzionale e richiede il versamento dell’imposta sostitutiva entro il 31 marzo 2025, utilizzando i codici tributo specificati nella risoluzione n. 50/2024. È consentito il pagamento rateale in massimo 24 rate mensili. Tuttavia, l'accesso a questo regime non è permesso se, prima del pagamento (o della prima rata), il contribuente ha ricevuto avvisi di accertamento, processi verbali di constatazione (PVC), o atti di recupero per le annualità interessate.

Commercialisti, necessaria una proroga di 10 giorni: troppi disservizi tecnici

Alla vigilia della scadenza del 31 ottobre 2024 per l'adesione al Concordato Preventivo Biennale, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha rinnovato con forza la richiesta di proroga dei termini.

La proposta è quella di una dilazione di dieci giorni per permettere ai professionisti di rispettare gli obblighi previsti, In base alla normativa prevista dall’articolo 1 del Decreto legge 21 giugno 1961 n. 498, convertito nella legge 28 luglio 1961 n. 770, secondo cui i termini fiscali possono essere prorogati fino al decimo giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento del Direttore delle Entrate, qualora i disservizi telematici siano causati da eventi eccezionali e non riconducibili a inefficienze organizzative interne

Il presidente Elbano de Nuccio ha inviato una lettera al Viceministro dell'Economia Maurizio Leo e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, richiamando le difficoltà che contribuenti e professionisti stanno affrontando.

In aggiunta ai noti problemi di un quadro normativo ancora in definizione, come la recente estensione del ravvedimento speciale, si sono verificati anche gravi disservizi telematici. Il 28 ottobre 2024, infatti, un blocco generale della piattaforma Entratel ha causato disagi significativi, e il giorno successivo si è riscontrato un anomalo scarto dei modelli F24 per errori di "squadratura contabile".

Sigle sindacali e associazioni professionali (Adc, Aidc, Unione Giovani, Fiddoc, Sic, Unagraco e Anc) hanno supportato l'appello del CNDCEC, chiedendo un rinvio della scadenza per garantire il completamento degli adempimenti. Anche se Sogei ha ammesso i problemi tecnici e ne ha dichiarato la risoluzione, il CNDCEC ha sottolineato che le difficoltà hanno reso estremamente gravoso il rispetto del termine, chiedendo quindi un’estensione temporanea per permettere ai professionisti di completare le operazioni connesse al concordato senza ulteriori criticità.

Leo: proroga inattuabile. Il gettito serve per l’IRPEF

Nonostante le numerose sollecitazioni dei commercialisti, il termine ultimo per l’adesione al CPB non è stato prorogato.

Il Viceministro all'Economia, Maurizio Leo, respingendo le richieste di proroga del termine per l'adesione, ha spiegato che la scadenza del 31 ottobre 2024 non può essere posticipata a causa dei tempi stretti legati alla Legge di Bilancio 2025.

Leo ha evidenziato che l’avvio dell’iter legislativo per l'approvazione del bilancio richiede un calendario serrato e che uno slittamento della scadenza del CPB rischierebbe di compromettere la tempistica necessaria. Pur riconoscendo le difficoltà dei professionisti e ricordando che in passato il Governo è intervenuto per sospendere invii massivi di cartelle esattoriali, il Viceministro ha sottolineato che la proroga in questo caso è impraticabile. La priorità, ha aggiunto, è garantire che i dati di adesione al CPB siano disponibili in tempo per lavorare sugli interventi Irpef previsti nella Legge di Bilancio 2025, rendendo impossibile un ulteriore rinvio.

L’obiettivo del Governo, infatti, è destinare queste risorse aggiuntive alla riduzione dell’aliquota Irpef per i redditi fino a 50.000 euro, portandola dal 35% al 33% per sostenere il ceto medio. Poiché la relazione tecnica non prevede entrate specifiche dal concordato, ogni gettito è considerato prezioso per finanziare tali misure. Leo ha inoltre precisato che l’Agenzia delle Entrate avrà circa dieci giorni per elaborare i dati di adesione, permettendo così al Ministero dell’Economia e delle Finanze di utilizzare queste informazioni per le misure fiscali nella legge di Bilancio.

Riassumendo:

·  Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) permette di stabilire anticipatamente il reddito imponibile per il biennio 2024-2025, con protezione dagli accertamenti e un regime di ravvedimento per le annualità precedenti.

·  Destinatari: Possono aderire i contribuenti soggetti agli Indici ISA e quelli in regime forfettario, rispettando le condizioni normative.

·  Modalità di adesione: Presentazione del modello REDDITI 2024 entro il 31 ottobre 2024.

·  Decisione del Governo: Il Viceministro Leo ha escluso la proroga del termine, sottolineando l'importanza del CPB per la Legge di Bilancio 2025.

·  Gettito previsto: Le risorse generate saranno destinate alla riduzione dell’aliquota Irpef, dal 35% al 33%, per redditi fino a 50.000 euro, in favore del ceto medio.

·  Richiesta dei commercialisti: I professionisti hanno chiesto una proroga per adeguarsi alle nuove normative, ma Leo ha confermato che la proroga è impraticabile.

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