Pubblicati, in due riprese, sulla Gazzetta Ufficiale italiana i 5 decreti attuativi della Riforma dello sport (n. 36, 37, 38, 39, 40 del 28 febbraio 2021).
I decreti legislativi n. 36 e 37 del 28 febbraio 2021 (GU n. 67 del 18 marzo) sono stati adottati in attuazione della L. 8 agosto 2019 n. 86, recante “Deleghe al governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione”.
Nello specifico, il Dlgs n. 36/2021, che attua l’articolo 5 della suddetta Legge, contiene il riordino e la riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo. Il Dlgs n. 37/2021, che attua l’articolo 6, reca misure in materia di rapporti di rappresentanza degli atleti e delle società sportive e di accesso ed esercizio della professione di agente sportivo.
Le disposizioni dei due provvedimenti entreranno in vigore il 2 aprile 2021; unica eccezione vale per le norme in materia di lavoro sportivo, che in base al Dlgs n. 36/2021 entreranno in vigore solo dal 1° luglio 2022.
N.B. - Questo è quanto si legge nei decreti attuativi. La disposizione ha subito, però, una repentina modifica con la pubblicazione ufficiale del Decreto Sostegni, che ha rinviato l'entrata in vigore della Riforma dello sport a gennaio 2022.
Con il decreto legislativo n. 36/2021 viene introdotta la figura del lavoratore sportivo e quella dell’amatore, che prende il posto dello sportivo dilettante con caratteristiche che richiamano la figura del volontario delineata nel Codice del Terzo settore (Cts).
Per lavoratore sportivo si intende l'atleta, l'allenatore, l'istruttore, il direttore tecnico, il direttore sportivo,il preparatore atletico e il direttore di gara che, senza alcuna distinzione di genere e indipendentemente dal settore professionistico o dilettantistico, esercita l'attività sportiva verso un corrispettivo al di fuori delle prestazioni amatoriali.
Le prestazioni del lavoratore sportivo possono inquadrarsi in un rapporto di lavoro subordinato, autonomo e co.co.co. Per l’attuazione di tali disposizioni sono necessari successivi decreti, ecco perché la loro efficacia è stata rinviata al 1° luglio 2022.
Le società sportive possono assumere qualsiasi forma societaria tra quelle previste dal libro V del Codice civile (quindi, sia di capitali sia di persone, ma non più la forma giuridica di cooperativa). Inoltre, le Associazioni e le Società sportive dilettantistiche (Asd e Ssd) potranno assumere la qualifica di Enti del terzo settore e di impresa sociale sempre che sussistano i requisiti di legge.
Il contratto di lavoro subordinato sportivo può contenere l'apposizione di un termine finale non superiore a cinque anni dalla data di inizio del rapporto. E' ammessa la successione di contratti a tempo determinato fra gli stessi soggetti.
Abolita, inoltre, entro il 1° luglio 2022, anche la norma sul "vincolo sportivo", in base alla quale un atleta può svolgere attività sportiva agonistica solo per conto della società per la quale è tesserato.
La vera novità è che anche per i lavoratori del settore dilettantistico saranno previste le tutele previdenziali e assicurative già esistenti per i dipendenti degli sport professionistici.
Ciò vuol dire che i lavoratori degli sport dilettantistici avranno gli stessi trattamenti ai fini pensionistici (Inps) e contro gli infortuni sul lavoro (Inail) dei lavoratori degli sport professionistici quali calcio (Serie A, B, C), basket (Serie A), ciclismo e golf.
Al rapporto di lavoro sportivo vengono estese le previsioni già riservate al settore professionistico, quali, per esempio:
Un particolare occhio di riguardo è stato riservato al mondo femminile, al quale sono state riconosciute speciali tutele.
Dal 1° giugno 2021, le Federazioni sportive nazionali potranno deliberare il via al professionismo negli sport femminili, che diventarà definitivo entro il 31 dicembre 2022. A questo fine è stato istituito il “Fondo per il professionismo negli sport femminili” con una dotazione complessiva di 10,7 milioni.
Con il Dlgs n. 37/2021 viene definita la figura di agente sportivo; si tratta di colui che in esecuzione del contratto di mandato sportivo, mette in contatto due o più soggetti operanti nell'ambito di una disciplina sportiva riconosciuta dal Coni, ai fini della conclusione, della risoluzione o del rinnovo di un contratto di lavoro sportivo, del trasferimento della prestazione sportiva mediante cessione del relativo contratto di lavoro, del tesseramento di uno sportivo presso una Federazione Sportiva Nazionale, fornendo servizi professionali di assistenza e consulenza.
L’agente sportivo, poi, potrà assistere il lavoratore sportivo minorenne che abbia compiuto 14 anni. Il contratto di mandato sarà a titolo gratuito, salva la possibilità per l’agente di farsi remunerare dalla società o associazione sportiva interessata, e dovrà essere sottoscritto, a pena di nullità, da uno degli esercenti la responsabilità genitoriale o dall’esercente la tutela o la curatela legale del lavoratore sportivo.
Gli altri tre decreti attuativi della Riforma dello sport (nn. 38, 39 e 40) sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 68 del 19 marzo e per effetto del Decreto Sostegni non entreranno in vigore dal 3 aprile 2021, ma subiscono uno slittamento di nove mesi.
Si tratta dei decreti legisaltivi:
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