Il 9 dicembre 2015 si è svolto un incontro presso la sede amministrativa del Consiglio nazionale forense, con l'Organismo unitario dell'Avvocatura italiana e le altre Associazioni forensi maggiormente rappresentative, ove si è trattato del dibattuto tema delle specializzazioni forensi (il cui Regolamento, si ricorda, è attualmente in discussione presso il Tar Lazio).
In tutti gli interventi, è stata sottolineata la necessità che il percorso di specializzazione si caratterizzi per essere altamente qualificante e specializzante, mentre – sotto il profilo organizzativo – tutte le associazioni interpellate hanno convenuto sul fatto che l'iter debba essere uniformato per tutte le tipologie di specializzazione, sulla base di linee guida condivise ed unitarie.
Deve essere inoltre favorita, su tutto il territorio nazionale, la frequentazione di corsi mediante l'utilizzo di formazione a distanza – come d'altronde previsto nel Regolamento - anche nell'ottica di ottimizzazione dei costi.
Sono stati infine sottolineati – e sulla medesima posizione di sono ritrovate pressoché tutte le Associazioni rappresentative intervenute all'incontro - alcuni elementi critici riguardanti la suddivisione delle aree di specializzazione, in particolar modo, per il settore civile ed internazionale, nonché sul numero di casi necessari per ottenere il titolo di comprovata esperienza, che andrebbe differenziato a seconda del settore di competenza.
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