Concordato preventivo biennale: termini riaperti fino al 12 Dicembre. Nuove opportunità fiscali

Pubblicato il 13 novembre 2024

Il Consiglio dei Ministri che si è riunito il 12 novembre 2024, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato un decreto legge che introduce interventi significativi su due fronti principali.

Da un lato, viene riaperta la possibilità di adesione al Concordato Preventivo Biennale (CPB), con un'estensione dei termini al 12 dicembre 2024 per i contribuenti che non avevano ancora esercitato l’opzione entro la scadenza del 31 ottobre 2024.

Dall’altro, vengono ampliati i beneficiari del bonus Natale, una misura volta a sostenere le famiglie durante il periodo festivo.

NOTA BENE: Secondo le prime informazioni, il decreto legge - la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è prevista a breve - non sarà soggetto a conversione in legge, poiché le sue disposizioni saranno integrate attraverso un emendamento al DL n. 155/2024 (collegato fiscale alla Manovra 2025), attualmente in discussione al Senato e da convertire entro il 18 dicembre 2024.

Novità sul Concordato preventivo biennale

Le principali novità introdotte dal nuovo Dl in merito al Concordato Preventivo Biennale (CPB) sono:

Esaminiamo nel dettaglio le novità relative alla riapertura dei termini per l'adesione al Concordato Preventivo Biennale, approfondendo anche le motivazioni del Governo che hanno guidato questa decisione.

CPB, riapertura termini di adesione al 12 dicembre

La riapertura dei termini per aderire al Concordato Preventivo Biennale (CPB) fino al 12 dicembre 2024 rappresenta una risposta concreta alle richieste avanzate da contribuenti e consulenti fiscali, che hanno segnalato difficoltà interpretative e operative legate a questa nuova misura.

NOTA BENE: Non si tratta di una proroga generica, ma di una riapertura mirata, che permette a chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre 2024 di valutare nuovamente l’adesione, senza modificare l’imponibile, il debito d’imposta o il credito precedentemente dichiarati.

Possono aderire esclusivamente le partite IVA soggette agli indici di affidabilità fiscale (ISA), mentre restano esclusi i contribuenti in regime forfetario.

La riapertura dei termini per i soggetti ISA dipende dal fatto che tali indicatori valutano il comportamento fiscale di chi opera nel regime ordinario, con obblighi dichiarativi completi e reddito analiticamente determinato, requisito essenziale per l’applicazione del concordato.

Al contrario, i contribuenti in regime forfetario sono esclusi dal CPB poiché il loro reddito è calcolato con un coefficiente predefinito, senza analisi dettagliata dei dati fiscali né applicazione degli ISA, rendendo incompatibile l’adesione con le regole del concordato.

La motivazione principale del Governo per riaprire i termini del Concordato Preventivo Biennale dopo la chiusura ufficiale del 31 ottobre 2024 risiede nella necessità di ampliare la platea di aderenti e massimizzare il gettito fiscale previsto. La decisione è stata presa solo ora per consentire di acquisire dati certi sulle adesioni iniziali, fondamentali per stimare con precisione l’impatto economico della misura e pianificare interventi di riduzione fiscale, come il taglio delle aliquote IRPEF dal 2025. La riapertura è stata, inoltre, giustificata come un segno di ascolto delle difficoltà sollevate da contribuenti e professionisti, molti dei quali avevano incontrato incertezze operative e interpretative nel periodo iniziale.

Nuove condizioni per aderire al concordato preventivo biennale entro il 12 Dicembre

La riapertura dei termini per aderire al Concordato Preventivo Biennale entro il 12 dicembre 2024 è accompagnata da due condizioni fondamentali, pensate per garantire la trasparenza e il rispetto delle regole fiscali:

Inoltre, secondo le anticipazioni, potrebbe essere introdotta un’ulteriore condizione: per aderire al CPB, il contribuente potrebbe essere tenuto a dichiarare, per il biennio 2024-2025, un reddito superiore rispetto a quello riportato per il 2023 nella dichiarazione originaria. Questa ipotesi, se confermata, rafforzerebbe l’intento di favorire una maggiore contribuzione fiscale, incentivando un approccio proattivo da parte degli aderenti al concordato.

Proroga del CPB e verifica dei debiti oltre 5.000 euro

La proroga dell’adesione al CPB fino al 12 dicembre 2024 solleva il tema cruciale della verifica dei debiti fiscali e contributivi superiori a 5.000 euro. La normativa vigente consente l’adesione al CPB solo se i debiti scaduti al 31 dicembre 2023 vengono estinti o ridotti sotto questa soglia entro il termine di adesione, originariamente fissato al 31 ottobre 2024. Tuttavia, senza un aggiornamento normativo che sposti anche la scadenza per regolarizzare tali debiti al 12 dicembre, molti contribuenti potrebbero restare esclusi dall’adesione.

Nello specifico esistono alcuni vincoli sui debiti per l’adesione al Concordato:

Per quanto riguarda le implicazioni della proroga, è importante osservare che:

Al contrario, se il nuovo termine del 12 dicembre 2024 fosse esteso anche alla verifica e riduzione dei debiti, i contribuenti con debiti superiori a 5.000 euro avrebbero tempo aggiuntivo per saldare o richiedere dilazioni, garantendo così l’accesso al CPB. Questo allineamento dei termini è essenziale per evitare esclusioni tecniche che vanificherebbero l’effetto della proroga.

Estensione del ravvedimento speciale con la riapertura del CPB. Le altre novità nel collegato fiscale

Con la riapertura dei termini per aderire al Concordato Preventivo Biennale fino al 12 dicembre 2024, anche il regime di ravvedimento speciale viene esteso. I contribuenti che aderiranno entro la nuova scadenza avranno la possibilità di sanare eventuali irregolarità fiscali relative alle annualità pregresse (2018-2022) tramite il pagamento di un’imposta sostitutiva. Questa opportunità consente di regolarizzare la propria posizione fiscale senza compromettere le condizioni previste per l’adesione al concordato.

Inoltre, è da tener presente che sono in arrivo ulteriori modifiche alla sanatoria per i periodi d’imposta 2018-2022, riservata ai contribuenti che aderiscono al Concordato Preventivo Biennale. Le novità, introdotte attraverso due emendamenti al decreto fiscale collegato alla Manovra 2025, mirano ad ampliare la platea di contribuenti ammessi al regime di ravvedimento speciale e a semplificare le modalità di versamento.

Ecco le novità riassunte in punti.

Accesso al ravvedimento per i "multiattività"

Viene estesa la possibilità di accedere al ravvedimento speciale anche ai contribuenti esclusi dagli ISA a causa della gestione di multiattività. Si tratta di contribuenti con due o più attività d’impresa non rientranti nello stesso ISA, purché le attività secondarie superino il 30% dei ricavi complessivi. Questa modifica amplia significativamente la platea degli aventi diritto al ravvedimento, permettendo anche a questi soggetti di sanare annualità pregresse (2018-2022) con un’imposta sostitutiva applicata a una base imponibile del 25% del reddito dichiarato, con aliquote rispettivamente del 12,5% per i redditi e del 3,9% per l’IRAP.

Versamenti semplificati per soggetti trasparenti

Per le società di persone, associazioni e società di capitali in regime di trasparenza fiscale, viene introdotta la possibilità di effettuare i versamenti dell’imposta sostitutiva direttamente tramite il soggetto partecipato, invece che dai singoli soci o associati. Questa modifica elimina le complessità legate alla gestione di più pagamenti (tramite modelli F24 separati) e garantisce la semplificazione nella perfezione del ravvedimento.

Chiarimenti sulle modifiche della compagine sociale

Nel Concordato Preventivo Biennale, non sarà motivo di esclusione o cessazione dell’accordo la morte di un socio in una società di persone o in un’associazione professionale. Tale causa scatta solo se il cambiamento comporta un aumento del numero di soci o associati. La norma risolve situazioni come il trasferimento di quote a seguito della morte di un socio, evitando decadenze automatiche e garantendo maggiore stabilità nell’accordo fiscale.

Cndcec su riapertura del Concordato Preventivo Biennale

La riapertura dei termini per aderire al Concordato Preventivo Biennale fino al 12 dicembre 2024 è accolta positivamente dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, che la considera un’opportunità per aumentare il gettito e ridurre la pressione fiscale sulle famiglie. Sebbene rimanga il rammarico per la mancata proroga del termine originale del 31 ottobre 2024, richiesta per permettere a professionisti e contribuenti di affrontare con più calma il nuovo istituto, De Nuccio riconosce le motivazioni del Governo legate alla necessità di avere dati certi per la legge di Bilancio.

I commercialisti, consultati dal Governo, hanno sostenuto questa riapertura, che rappresenta una possibilità, non un obbligo, per imprese e professionisti di aderire alla misura. De Nuccio auspica infine che in futuro strumenti fiscali complessi vengano gestiti con tempistiche più adeguate, per garantire il rispetto del lavoro dei professionisti e l’efficacia delle misure stesse.

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