In occasione della nona Conferenza dell'Avvocatura in corso a Torino, dal 26 al 28 novembre 2015, il Consiglio nazionale forense, nella persona del Presidente Andrea Mascherin, ha difeso il tanto contestato Regolamento sulle specializzazioni forensi, ma nello stesso tempo ha espresso perplessità in ordine alla soluzione prospettata dal Ministro della Giustizia in materia di elezioni forensi. Ha manifestato infine l'intenzione di formulare, al più presto, una proposta di legge, per tutelare l'Avvocatura dai poteri forti quali banche ed assicurazioni.
Ma procedendo per ordine, quanto alla prima questione accennata, ovvero il Regolamento sulle specializzazioni D.m. 12/08/2015 n. 144, che tanto ha suscitato perplessità presso l'Avvocatura (si ribadiscono i recenti ricorsi al Tar da parte di Anai, Oua, Anf oltre agli Ordini di Roma, Palermo e Napoli), Mascherin sottolinea, al contrario, come le disposizioni ivi contenute andrebbero prima sperimentate, anche per breve tempo, e poi semmai corrette.
Sul tema delle elezioni forensi, per il quale non è stata ancora formalizzata una soluzione, dovrebbero essere maggiormente garantiti – puntualizza Mascherin - anche alla luce dei dettami di cui alla Corte Costituzionale, la governabilità degli Ordini, il rispetto del voto e la tutela del genere. Sicché, in tale prospettiva, pare non condivisibile la regola delle preferenze espresse limitatamente ad un terzo dei posti disponibili.
Prospettata infine dal Cnf - come accennato - una proposta di legge (sulla falsariga di quanto previsto per i consumatori) che tuteli i professionisti nei rapporti con istituti di credito ed assicurazioni. Ciò soprattutto in riferimento a quelle clausole all'interno di convenzioni, che impongono condizioni altamente svantaggiose per i legali, quali ad esempio, la gratuità di attività di assistenza/consulenza, la determinazione di compensi inferiori ai parametri, l'anticipazione delle spese per conto dei clienti.
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