Rientrano nell’agevolazione denominata Art bonus le erogazioni dirette a sostenere gli interventi di manutenzione e restauro del teatro; invece, sono fuori dal perimetro del credito le spese dirette ai costi di gestione. E’ in sintesi quanto affermato con risposta n. 133 del 17 giugno 2024 dell’Agenzia delle Entrate
Il tutto inizia con il quesito di una Fondazione di diritto privato, senza fini di lucro, che rappresenta di aver acquisito un teatro, chiuso in quanto dichiarato inagibile, per donarlo, nel 2021, al Comune che, nel 2019, con apposita delibera aveva già preventivamente accettato l'immobile in donazione e stabilito che lo avrebbe concesso a titolo gratuito alla costituenda Fondazione nei 9 anni successivi al collaudo degli interventi.
Inoltre:
Sarà cura della Fondazione:
A tali fini la Fondazione ha ricevuto erogazioni liberali per:
Viene chiesto se tali erogazioni possano fruire del credito d'imposta Art bonus di cui all'articolo 1, comma 1, del DL 31 maggio 2014, n. 83.
L’Agenzia delle Entrate nel fornire il proprio chiarimento con risposta n. 133 del 17 giugno 2024 parte proprio dalla norma istitutiva del tax credit (DL n. 83/2014) che prevede il riconoscimento di un credito d'imposta in misura pari al 65 per cento delle erogazioni effettuate in denaro da persone fisiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d'impresa per
Tali operazioni devono essere dirette a:
I sostegni possono essere indirizzati anche alla realizzazione di nuove strutture, al restauro e al potenziamento di quelle esistenti di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.
Come viene distribuito l’Art bonus?
Alle persone fisiche e agli enti non commerciali nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile; ai soggetti titolari di reddito d'impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui.
Il tax credit:
In materia sono state pubblicate le circolari agenziali del 31 luglio 2014, n. 24 e del 28 dicembre 2023, n. 34.
Nel fornire la risposta, l’Agenzia delle Entrate si è rivolta al Ministero della Cultura che ha così affermato:
Quindi, il finanziamento per le operazioni o le attività svolte dalla fondazione non può essere visto come sostegno a istituti o luoghi della cultura di appartenenza pubblica, come richiesto dalla disciplina dell’Art bonus (musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, come definiti dall'articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio).
In definitiva, l’Art bonus:
Ecco una tabella di sintesi dell’argomento trattato.
Art bonus per il Restauro di Beni Culturali
1. Che cos'è l'Art bonus? L'Art bonus è un'incentivazione fiscale che prevede il riconoscimento di un credito d'imposta pari al 65% delle erogazioni effettuate in denaro per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici. È rivolto a persone fisiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d'impresa. |
2. Quali tipi di interventi sono ammissibili all'Art bonus? Gli interventi ammissibili includono la manutenzione, la protezione e il restauro di istituti e luoghi della cultura di appartenenza pubblica, come teatri di tradizione, istituzioni concertistiche orchestrali, e fondazioni lirico-sinfoniche. |
3. Le erogazioni per la gestione quotidiana della fondazione sono ammissibili all'Art bonus? No, le erogazioni destinate a sostenere i costi di gestione di una fondazione o l'organizzazione di attività spettacolistica non soddisfano i requisiti necessari per ottenere il riconoscimento del beneficio dell'Art bonus. |
4. Una fondazione può beneficiare dell'Art bonus per il restauro di un teatro? Sì, se la fondazione gestisce il restauro di un immobile di interesse culturale, come un teatro, e questo restauro è destinato al miglioramento di beni culturali pubblici, le relative erogazioni possono essere ammesse all'Art bonus. |
5. Come viene distribuito il credito d'imposta dell'Art bonus? Il credito d'imposta viene ripartito in tre annualità e può essere applicato nei limiti del 15% del reddito imponibile per le persone fisiche e degli enti non commerciali, e del 5 per mille dei ricavi annui per i soggetti titolari di reddito d'impresa. |
6. Ci sono limitazioni sulle strutture che possono ricevere il credito d'imposta? Il credito è destinato alle strutture che sono di appartenenza pubblica e svolgono esclusivamente attività nello spettacolo senza scopo di lucro. Non è applicabile alle erogazioni liberali destinate al sostegno dei costi di gestione o delle attività spettacolistica. |
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