Transizione 5.0, in arrivo semplificazioni e modifiche

Pubblicato il 25 ottobre 2024

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, sta valutando modifiche al piano Transizione 5.0 per renderlo più accessibile e attrattivo.

Questo piano, lanciato per supportare la trasformazione industriale delle imprese italiane, ha incontrato diverse difficoltà operative e burocratiche, evidenziate dalle interazioni con i tecnici della Commissione europea e dagli scarsi risultati ottenuti finora.

Attualmente, la piattaforma del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), operativa dal 12 settembre 2024, ha registrato un numero basso di progetti, sia in bozza e sia completati. Questo suggerisce che le procedure burocratiche e le certificazioni richieste rendono complesso l’accesso ai fondi.

Il Mimit prevede, quindi, di intervenire su aliquote, limiti e regole di accesso per migliorare il funzionamento del piano e ridurre le barriere burocratiche, rispondendo anche alle esigenze espresse da Confindustria.

Piano Transizione 5.0: criticità

Le imprese evidenziano come principale problema del piano Transizione 5.0 il divieto di cumulare i crediti d'imposta con altri incentivi nazionali e regionali, soprattutto quelli cofinanziati con fondi strutturali europei (come FESR e FSE) o fondi PNRR. Questo limite rende il piano meno conveniente rispetto a Transizione 4.0, che permette il cumulo con incentivi regionali coperti da fondi UE, anche se prevede crediti d’imposta più bassi.

Per ovviare a questo ostacolo, il Mimit sta trattando con la Commissione europea per ridurre o modificare il divieto, auspicando che venga applicato solo nei casi di vero e proprio doppio finanziamento, cioè quando lo stesso costo di un progetto è coperto due volte da fonti di fondi europei.

Per aumentare l’attrattiva del piano Transizione 5.0, si sta anche pensando di alzare i limiti e le aliquote:

Questi aggiustamenti potrebbero essere introdotti in tempi brevi, attraverso un emendamento al decreto Ambiente che presto inizierà il suo iter parlamentare al Senato, o, in alternativa, tramite un maxi-emendamento al disegno di legge di bilancio.

Altro capitolo riguarda le procedure da semplificare: saranno presto pubblicate delle Faq che conterrebbero, tra l’altro, l’estensione delle spese ammissibili.

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