Tentata rapina impropria a prescindere dall’impossessamento del bene altrui
Pubblicato il 13 settembre 2012
Le Sezioni unite penali della Cassazione, con la sentenza
34952 depositata il 12 settembre 2012, hanno confermato la misura cautelare della custodia in carcere disposta dai giudici di merito nei confronti di un uomo accusato di tentata rapina impropria.
L’imputato si era opposto alla misura sostenendo l’errata qualificazione del reato contestatogli che, a suo dire, avrebbe potuto essere sussunto nella fattispecie del furto tentato in concorso con percosse o minaccia.
Nella specie, tuttavia, la condotta di violenza e minaccia che l'agente aveva posto in essere per garantirsi la fuga risultava connotata da un maggior disvalore sociale rispetto all'aggressione al patrimonio, rappresentata dal tentativo di furto. E ciò – continua la Corte - a prescindere dal fatto che il ladro non era riuscito ad impossessarsi dei beni altrui.