La tardiva comunicazione all'ENEA non costituisce causa di decadenza dal godimento della detrazione fiscale, in assenza di un'espressa previsione normativa in tal senso.
Lo ha ribadito la Corte di cassazione nel testo dell'ordinanza n. 19309 del 12 luglio 2024, allineandosi all'orientamento già espresso con la sentenza n. 7657 del 21 marzo 2024.
Nella vicenda esaminata, la Suprema corte si è occupata di un contenzioso tributario avente ad oggetto una cartella di pagamento emessa dall'Agenzia delle Entrate.
Con la cartella erano recuperate le spese per interventi finalizzati al risparmio energetico, sostenute negli anni 2008 e 2009, a causa della tardiva comunicazione all'ENEA.
Il contribuente aveva impugnato la cartella, sostenendo che la tardiva comunicazione non avrebbe dovuto comportare la decadenza dal beneficio fiscale.
La Commissione Tributaria Provinciale aveva accolto le sue doglianze, ma la decisione era stata successivamente ribaltata dalla Commissione Tributaria Regionale.
In Cassazione, il contribuente ha proposto ricorso basandosi su due motivi principali:
La Corte di Cassazione, in primo luogo, ha respinto il primo motivo di ricorso, dichiarandolo inammissibile, sull'assunto che il giudicato esterno non può essere dedotto per la prima volta in Cassazione, a meno che non si sia formato dopo la sentenza impugnata.
Il secondo motivo di ricorso è stato invece accolto.
La Corte di cassazione, sul punto, ha richiamato e dato continuità al principio di diritto di cui alla sopra citata sentenza (n. 7657/2024), secondo cui:
Il ritardo nella comunicazione all'ENEA, in altri termini, non costituisce causa di decadenza dal godimento della detrazione fiscale, in assenza di un'espressa previsione normativa che lo sancisca.
La normativa primaria e quella secondaria, infatti, non prevedono, espressamente, tale decadenza e la comunicazione all'ENEA ha finalità statistiche e di monitoraggio, piuttosto che essere un requisito indispensabile per il riconoscimento del beneficio fiscale.
Di conseguenza, la sentenza della Commissione Tributaria Regionale è stata cassata, e il ricorso del contribuente è stato accolto nel merito.
La Corte ha inoltre disposto la compensazione delle spese dell'intero processo, riconoscendo l'esistenza di precedenti giurisprudenziali contrastanti a giustificazione di questa decisione.
Sulla questione oggetto dell'odierna pronuncia, si rammenta anche il diverso e contrapposto orientamento della giurisprudenza - da ultimo ribadito con ordinanza n. 15178/2024 - secondo cui l'omessa preventiva comunicazione all'Enea dell'elenco delle spese di riqualificazione energetica è causa di decadenza dal beneficio della detrazione fiscale.
Sintesi del caso | Il caso riguarda un contenzioso tributario in cui il contribuente ha impugnato una cartella di pagamento emessa dall'Agenzia delle Entrate per il recupero delle spese relative a interventi di risparmio energetico, a causa della tardiva comunicazione all'ENEA. |
Questione dibattuta | Se la tardiva comunicazione all'ENEA possa comportare la decadenza dal beneficio fiscale per le spese sostenute per interventi di risparmio energetico. |
Soluzione della Corte di Cassazione | La Corte di Cassazione ha stabilito che la tardiva comunicazione all'ENEA non costituisce causa di decadenza dal godimento della detrazione fiscale, in quanto non vi è una previsione normativa esplicita in tal senso. |
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