Il disegno di legge di Stabilità 2016, approvato dal Senato il 20 novembre 2015 ed attualmente al vaglio della Camera, contiene, tra le altre misure, alcune disposizioni riguardanti il settore Giustizia.
Si segnala, in primo luogo, l’intervento modificativo delle procedure per l'indennizzo da irragionevole durata del processo contenute nella Legge Pinto, n. 89/2001.
In particolare, vengono premessi due articoli al capo “equa riparazione” della Legge citata introduttivi di “rimedi preventivi” alla violazione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, sotto il profilo del mancato rispetto del termine di ragionevole durata.
Tra questi viene indicata l'introduzione del giudizio nelle forme del procedimento sommario di cognizione, la formulazione di richiesta di passaggio dal rito ordinario al rito sommario entro l'udienza di trattazione e comunque almeno sei mesi prima che siano trascorsi i termini di legge. Nelle cause in cui non si applica il rito sommario di cognizione, ivi comprese quelle in grado di appello, viene indicato come rimedio preventivo quello di proporre istanza di decisione a seguito di trattazione orale almeno sei mesi prima che siano trascorsi i termini di legge.
Diverse, poi, le modalità di definizione delle procedure con riferimento ai processi penali e amministrativi, nonché ai giudizi contabili, di natura pensionistica dinanzi alla Corte dei conti e in quelli davanti alla Corte di cassazione.
L’equa riparazione spetterà a chi, pur avendo esperito i rimedi preventivi indicati, abbia subìto un danno patrimoniale o non patrimoniale a causa dell'irragionevole durata del processo.
Il comma 449, lettera b) del testo espressamente prevede che la domanda di equa riparazione proposta dal soggetto che non abbia esperito i rimedi preventivi è inammissibile.
Ridotta anche l’entità dell’indennizzo spettante a titolo di equa riparazione che, dalla attuale previsione di una somma non inferiore a 500 euro e non superiore a 1.500 euro, passa ad una somma tra le 400 e le 800 euro per ciascun anno, o frazione di anno superiore a sei mesi, che eccede il termine ragionevole di durata del processo.
L'importo liquidato potrà essere incrementato fino al 20 per cento per gli anni successivi al terzo e fino al 40 per cento per gli anni successivi al settimo.
Tra le altre misure, si segnala l'autorizzazione concessa al ministero della Giustizia ad assumere, per l'anno 2016, magistrati ordinari che siano vincitori di concorso.
Prevista anche l'acquisizione all'amministrazione della giustizia, limitatamente al biennio 2016-2017, di 1.000 unità di personale amministrativo proveniente dagli enti di area vasta, a completamento del processo di trasferimento allo Stato degli oneri per gli uffici giudiziari ed al fine di supportare il processo di digitalizzazione in corso presso gli uffici giudiziari.
Nel testo è contenuta anche una riduzione dei compensi spettanti ai magistrati onorari nonché, sempre con riferimento a questi ultimi, la proroga nell'esercizio delle funzioni per i soggetti in scadenza al 31 dicembre 2015 che vengono confermati fino alla riforma organica della magistratura onoraria e, comunque, non oltre il 31 maggio 2016.
Istituiti, altresì, un Fondo di 10 mln di euro annui per il triennio 2016-2018, finalizzato a garantire l'accesso al credito alle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata nei procedimenti penali e di applicazione di misure di prevenzione patrimoniali ed un Fondo per le adozioni internazionali, dotato di 15 milioni annui, a decorrere dal 2016.
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