Si tratta sulla riforma forense
Pubblicato il 19 maggio 2010
I vertici dell'Avvocatura sono stati convocati, lo scorso 17 maggio, dal presidente della commissione Giustizia della Camera, Filippo Berselli e dal sottosegretario alla Giustizia, Maria Elisabetta Alberti Casellati, per un incontro informale volto all'illustrazione delle difficoltà incontrate in Aula per l'approvazione della riforma e alla discussione di tre proposte di modifica del testo che potrebbero consentire il superamento dell'attuale stallo in Senato.
Uno dei punti in discussione è quello relativo all'accesso alla professione: si propone, in particolare, lo stralcio dei test informatici preselettivi; l'altra novità riguarderebbe i praticanti, con l'eliminazione, nei loro confronti, dell'incompatibilità del tirocinio con un'attività lavorativa da dipendente presso un privato. Infine, si propone di prevedere la consulenza legale come materia riservata ma con ampie deroghe per gli uffici interni alle associazioni di categoria, imprenditoriali e sindacali.
La notizia, nel frattempo, ha provocato una spaccatura tra gli avvocati: il Cnf, l'Oua e l'Anf, da una parte, acconsentirebbero, dopo attenta valutazione, alle proposte purché la riforma vada avanti; dall'altra, l'Unione delle camere penali si dice fortemente contraria ad “un accordo che smantellerà il progetto di riforma dell'avvocatura che pure era sostenuto dal Governo”.