Sequestro per equivalente, individuazione dei beni anche in sede di esecuzione
Pubblicato il 07 ottobre 2014
In materia di responsabilità amministrativa degli enti ex Decreto legislativo
231/2001, il decreto che dispone il
sequestro preventivo per equivalente del profitto del reato
non deve contenere l'indicazione specifica dei beni da sottoporre al vincolo.
E', infatti, possibile che sia la
polizia giudiziaria,
in sede di esecuzione del provvedimento, a procedere alla loro
individuazione indicando, in questo caso, la
somma sino a concorrenza della quale il sequestro deve essere eseguito.
E' quanto puntualizzato dalla Corte di cassazione nel testo della
sentenza n. 41435 del 6 ottobre 2014.
La ricerca dei beni potrebbe vanificare l'esigenza cautelare
Come spiegato dalle Sezioni unite – si legge nel testo della decisione – versandosi in materia di
misura cautelare reale, non sarebbe possibile pretendere la
preventiva ricerca generalizzata dei beni costituenti il profitto del reato.
Difatti, nel
tempo necessario per l'espletamento di questa ricerca, potrebbero essere occultati gli altri beni suscettibili di confisca per equivalente, “
così vanificando ogni esigenza cautelare”.