Salario minimo legale: novità in arrivo sulla rappresentanza sindacale?

Pubblicato il 06 ottobre 2023

L’introduzione di un salario minimo legale ha polarizzato il dibattito pubblico.

A scaldare nuovamente gli animi è giunto il primo documento tecnico (per intenderci, di analisi dei dati) del CNEL che evidenziato l’urgenza e l’utilità di un piano di azione nazionale a sostegno della contrattazione collettiva quale risposta alla questione salariale e al nodo della produttività e della rappresentanza sindacale.

L’adeguatezza del salario è infatti inscindibilmente legata ad un’altra annosa questione vale a dire la misurazione della rappresentatività dei soggetti firmatari dei contratti collettivi.

Come accertare e misurare la rappresentatività delle organizzazioni datoriali e sindacali?

Contratti pirata: dati del CNEL

Con riguardo ai cd. contratti pirata, considerando tali i contratti sottoscritti da organizzazioni datoriali e sindacali poco rappresentative e che contengono condizioni economiche e clausole normative sfavorevoli per i lavoratori e per la concorrenza tra imprese rispetto ai contratti collettivi firmati da soggetti rappresentativi, è utile ricordare alcuni dati sul fenomeno.

Attingendo dal summenzionato documento del CNEL emerge che le categorie che aderiscono a CGIL, CISL, UIL firmano 211 contratti collettivi nazionali di lavoro, che coprono 13.364.336 lavoratori dipendenti del settore privato (fatta eccezione di agricoltura e lavoro domestico). Gli stessi rappresentano il 96,5% dei dipendenti dei quali conosciamo il contratto applicato, oppure il 92% del totale dei dipendenti tracciati nel flusso Uniemens.
I sindacati non rappresentati al CNEL al momento attuale (X consiliatura) firmano 353 CCNL che coprono 54.220 lavoratori dipendenti, pari allo 0,4% dei lavoratori di cui è noto il CCNL applicato.

Questi dati, rileva il CNEL, evidenziano la marginalità del fenomeno, seppure da attenzionare per i gravi effetti che produce nel sistema di relazioni industriali.

Definizione legale di contratto collettivo

È bene ricordare che il Jobs Act (articolo 51, decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81), nel tentativo di perimetrare la nozione di contratto collettivo, ha stabilito che “salvo diversa previsione, ai fini del presente decreto, per contratti collettivi si intendono i contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali stipulati  da  associazioni  sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e  i contratti collettivi aziendali stipulati dalle loro rappresentanze sindacali aziendali ovvero dalla rappresentanza sindacale unitaria”.

Nozione a cui il legislatore ha fatto esplicito rinvio (e non solo) per la disciplina delle varie tipologie contrattuali, affidata alla contrattazione collettiva dotata della maggiore rappresentatività (a titolo esemplificativo, si vedano, da ultimo, le novelle del decreto lavoro in materia di lavoro a termine).

Per un approfondimento sul tema, leggi anche: La scelta del CCNL applicabile ai lavoratori: “libertà condizionata” per i datori di lavoro

Rappresentanza sindacale: proposte di legge

Sono attualmente all’esame della Commissione lavoro della Camera tre proposte di legge in materia di rappresentanza sindacale ed efficacia dei CCNL. Si tratta:

Le proposte rilevano ai fini dell'attuazione della direttiva in quanto incidono sulla titolarità e sull'efficacia della contrattazione collettiva, aggiornando la disciplina sulla rappresentanza e la rappresentatività delle organizzazioni di lavoro nei luoghi di lavoro.

Più nel dettaglio, cosa prevedono?

Proposte di legge

Contenuti

Proposta di legge C. 707, articolata in 6 articoli

 

Introduce una disciplina in materia di rappresentanza e rappresentatività sindacale, nonché di efficacia ed esigibilità dei contratti collettivi di lavoro, prevedendo anche il conferimento di una delega al Governo per l'introduzione di disposizioni sulla collaborazione dei lavoratori alla gestione delle aziende.

Proposta di legge C. 788, composta da 7 articoli

 

Reca norme dirette all'accertamento della rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro privati per dare veste legislativa alle procedure di misurazione della rappresentatività che le parti sociali hanno definito negli ultimi anni.

Proposta di legge C. 2198, con 12 articoli

 

Contiene disposizioni volte a dare piena attuazione ai commi dal secondo al quarto dell'articolo 39 della Costituzione, che riconosce ai sindacati, previa registrazione obbligatoria, personalità giuridica, con la conseguente possibilità di stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes. La proposta disciplina, in particolare, la procedura per la registrazione delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e di quelle datoriali e per la verifica della loro rappresentatività ai fini della contrattazione collettiva ad efficacia generale di livello nazionale e intermedio.

 

E sul salario minimo legale?

L'esame delle numerose proposte di legge in materia di salario minimo (A.C. 141, A.C. 210, A.C. 216, A.C. 306, A.C. 432, A.C.1053 e A.C. 1275) è stato avviato presso la Commissione Lavoro della Camera, il 22 marzo 2023.

Nella seduta del 12 luglio 2023 si è deciso di adottare come testo base la proposta di legge A.C. 1275.

L'esame della Commissione si è concluso nella seduta del 25 luglio 2023 a seguito dell’approvazione di una proposta emendativa soppressiva dell'intero articolato della proposta di legge adottata come testo base., ma nel corso del successivo esame in Assemblea, è stata presentata, una questione sospensiva approvata il 3 agosto 2023.

La discussione della proposta di legge A.C. 1275 risulta ad oggi sospesa.

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