Più attenzione ai contribuenti in difficoltà con l’allungamento dei piani di dilazione: è quanto previsto dal decimo decreto delegato della riforma fiscale, quello dedicato alla riscossione, approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri il 3 luglio 2024.
Ma non solo dilazioni: il provvedimento si occupa del sistema degli accertamenti esecutivi disponendo che dovrà essere esteso a tutti gli atti impositivi, della riduzione del magazzino di Agenzia delle Entrate riscossione (Ader) e del ricorso contro l’estratto di ruolo.
Vediamo i punti più salienti.
Il testo del decreto legislativo sulla riforma della riscossione interviene sul pagamento rateale dei debiti fiscali, modificando l'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica n. 602/1973.
Per debiti che non superano i 120.000 euro può essere chiesta la rateizzazione dal contribuente optando, in base all'anno in cui la richiesta viene presentata:
Se l’istante documenta la temporanea situazione di obiettiva difficoltà, la ripartizione del pagamento delle somme iscritte a ruolo, comprese in ciascuna richiesta di dilazione, può essere concessa:
a) per le somme di importo superiore a 120.000 euro, fino ad un massimo di centoventi rate mensili, indipendentemente dalla data di presentazione della richiesta;
b) per le somme di importo fino a 120.000 euro:
1) da 85 a 120 rate mensili, per le richieste presentate negli anni 2025 e 2026;
2) da 97 a 120 rate mensili, per le richieste presentate negli anni 2027 e 2028;
3) da 109 a 120 rate mensili per le richieste presentate a decorrere dal 1° gennaio 2029.
Valutazione per la difficoltà finanziaria – Si elencano i parametri per la valutazione della sussistenza della temporanea situazione di obiettiva difficoltà:
L’articolo 3 del rivisto decreto delegato sulla riscossione tratta delle regole per la cancellazione dei debiti gestiti dall'Agenzia delle entrate-riscossione e non riscossi. Ecco cosa viene stabilito:
Gli enti creditori hanno la possibilità di annullare anticipatamente i crediti; quelli già stati assegnati all'ente riscossore al momento dell'entrata in vigore del decreto delegato possono essere annullati dopo ventiquattro mesi dalla loro presa in carico. Per i crediti che verranno affidati dopo l'entrata in vigore del decreto, il periodo per procedere al discarico anticipato varierà tra 24 e 30 mesi.
Riaffidamento dei carichi - Se si verifica un discarico automatico, l'ente creditore ha un'opportunità aggiuntiva per tentare il recupero del credito, riprendendo il controllo dello stesso.
Può scegliere di gestire il recupero direttamente o di affidarlo nuovamente all'Agenzia delle Entrate-Riscossione per altri due anni. Inoltre, l'ente ha la facoltà di vendere il credito a privati attraverso un processo di asta pubblica, trasferendo così il rischio a questi ultimi. Importante notare che, in caso di vendita a privati, non si applicano le norme dell'articolo 1264 del codice civile, che stabilisce che la cessione del credito è valida nei confronti del debitore solo se accettata da quest'ultimo o se a lui notificata.
Viene dettagliato un piano per risolvere i debiti gestiti dall'Agenzia delle Entrate-riscossione:
I membri della commissione non riceveranno compensi, gettoni di presenza, o rimborsi spese di alcun tipo.
E’ stata recepita un'importante innovazione nella legislazione fiscale italiana riguardante il diritto di contestazione delle cartelle esattoriali non notificate.
Questa modifica legislativa è stata stimolata da una sentenza della Corte Costituzionale, che ha evidenziato la necessità di una maggiore protezione del diritto di difesa del contribuente.
Originariamente, il decreto del Presidente della Repubblica n. 602/1973 stabiliva che non era possibile contestare una cartella esattoriale di cui si era venuti a conoscenza solo attraverso l'estratto di ruolo.
Pur rimanendo fermo il principio in base al quale non è possibile procedere alla impugnativa dell’estratto di ruolo, con la riforma della riscossione si prevede che il debitore ha il diritto di impugnare la cartella in alcuni casi:
Sono scenari in cui dalla mancata impugnazione della cartella non notificata, il debitore può subire danni significativi.
La nuova regolamentazione è applicabile anche ai procedimenti già in corso al momento dell’entrata in vigore del decreto legislativo, rispettando così la decisione della Corte Costituzionale che ha sottolineato l'importanza del diritto di difesa e ha esortato il legislatore a intervenire.
Infine, in futuro è previsto che il sistema degli accertamenti esecutivi sarà applicato a quasi tutte le forme di atti impositivi, come il recupero dei crediti d'imposta e le imposte indirette diverse dall'IVA. Questo allargamento non includerà, tuttavia, la liquidazione automatica o il controllo formale delle dichiarazioni.
Non c’è traccia nel provvedimento approvato della possibilità di una nuova rottamazione. Quella ora in essere è destinata ai carichi affidati fino al 31 dicembre 2023.
Dilazione dei ruoli
Anno Richiesta | Importo Debito ≤ €120,000 | Importo Debito > €120,000 | Note |
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2025 - 2026 | 84 rate mensili | Fino a 120 rate mensili | Per debiti oltre €120,000, il numero di rate può variare se dimostrata difficoltà finanziaria. |
2027 - 2028 | 96 rate mensili | Fino a 120 rate mensili | La dilazione può essere richiesta anche per debiti significativi con condizioni simili. |
Dal 2029 | 108 rate mensili | Fino a 120 rate mensili | L'incremento delle rate è previsto per supportare meglio i contribuenti nel lungo termine. |
Criteri di valutazione per la difficoltà finanziaria:
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