Reati fiscali in concorso con reati fallimentari

Pubblicato il 04 agosto 2010
Il nuovo articolo 29, comma 4, del Dl 78/2010, convertito con la Legge 122/2010, introduce rilevanti modifiche all'articolo 11 del Decreto legislativo 74/2000 in materia di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. 

In particolare, è stata abrogata la cosiddetta “clausola di salvezza” grazie alla quale la violazione in esame veniva assorbita nel reato più grave di bancarotta fraudolenta patrimoniale previsto dall'articolo 216, comma 1 della Legge fallimentare. La nuova versione della norma consente ora il concorso del reato fiscale con altri reati e, conseguentemente, un inasprimento del regime sanzionatorio attraverso il cumulo materiale delle pene. 

Allo stesso articolo 11 è stato inoltre aggiunto un secondo comma, introduttivo di una nuova fattispecie criminosa; è ora punito “con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, al fine di ottenere per se' o per altri un pagamento parziale dei tributi e relativi accessori, indica nella documentazione presentata ai fini della procedura di transazione fiscale elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi fittizi per un ammontare complessivo superiore ad euro cinquantamila”. 

 Introdotta anche la circostanza aggravante se, per entrambi i reati, l'ammontare delle imposte, sanzioni ed interessi sia superiore a 200mila euro.
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