Parità di genere nei C.d.A.: ok definitivo alla direttiva UE

Pubblicato il 24 novembre 2022

Ci sono voluti più di dieci anni affinchè la parità di genere nei consigli di amministrazione trovasse una sua giusta collocazione nell'ambito dell'ordinamento giuridico comunitario.

Il 22 novembre 2022 il Parlamento UE ha, infatti, definitivamente approvato la direttiva per il miglioramento dell'equilibrio di genere fra gli amministratori delle società quotate, autorizzandone la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Direttiva Women on Boards: iter legislativo

La direttiva UE, nota come direttiva Women on Boards, ovvero "donne nei consigli di amministrazione", è stata presentata il 14 novembre 2012 dalla Commissione UE e il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione negoziale nel 2013.

Per dieci anni il testo è rimasto fermo al Consiglio UE dove è stato sbloccato solo nel mese di marzo 2022.

Da marzo i tempi dell'iter si sono accelerati. Il 7 giugno 2022 il Consiglio e il Parlamento europeo hanno infatti raggiunto un accordo politico su un nuovo atto legislativo dell'UE che promuove una rappresentanza di genere più equilibrata nei consigli di amministrazione delle società quotate. Il 17 ottobre 2022 il Consiglio ha adottato il testo finale della direttiva, approvato in via definitiva dal Parlamento UE il 22 novembre 2022.

Si attende ora la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, dalla quale dovranno decorrere 20 giorni per l'entrata in vigore delle disposizioni.

Gli Stati membri dovranno recepire la normativa entro 2 anni.

Direttiva Women on Boards: le novità in arrivo

La direttiva mira a garantire una rappresentanza più equilibrata di uomini e donne nei consigli di amministrazione delle società quotate nell'UE con misure dirette ad accelerare i progressi verso la parità di genere e obblighi specifici per le imprese.

Secondo le anticipazioni fornite con comunicato stampa del 22 novembre 2022 dal Parlamento UE, la direttiva Women on Boards stabilisce che le società quotate debbano prevedere, entro la fine di giugno 2026, l'introduzione di procedure di assunzione trasparenti al fine di garantire che almeno il 40% dei posti di amministratori senza incarichi esecutivi siano occupati dal sesso sottorappresentato, ovvero il 33% di tutti gli incarichi di amministratore se gli Stati membri scelgono di applicare le nuove norme agli amministratori con e senza incarichi esecutivi.

Le procedure di selezione dovranno essere trasparenti e condotte secondo il criterio principale del merito.

Ogni anno le società quotate dovranno inoltre informare le autorità competenti sulla rappresentazione di genere nei loro C.d.A. Nel caso in cui dal rapporto inviato emergesse il mancato raggiungimento degli obiettivi, le società quotate dovranno indicare le misure che intendono adottare per raggiungerli. Tutte le predette informazioni saranno pubblicate sui siti delle società per essere facilmente accessibili.

ATTENZIONE: La direttiva non si applica alle piccole e medie imprese con meno di 250 dipendenti.

Infine, gli Stati membri saranno tenuti a predisporre misure sanzionatorie effettive, dissuasive e proporzionate per le società inadempienti e gli organi giudiziari dovranno essere in grado di potere sciogliere i consigli di amministrazione selezionati dalle società qualora dovessero violare i principi della direttiva.

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