Pareri discordanti sulla proposta di una base imponibile consolidata comune
Pubblicato il 02 giugno 2011
Nell’audizione in Commissione Finanze del Senato, che si è tenuta nella giornata del 1° giugno 2011, i dottori commercialisti ed esperti contabili – presieduti da Claudio Siciliotti – e Assonime, hanno partecipato insieme al dibattito sul tema dell’armonizzazione fiscale comunitaria, che dovrebbe concludersi con l’adozione di una base imponibile unica a livello europeo: il tutto accolto in una direttiva comunitaria (che ad oggi ancora non è stata emanata).
Il direttore generale di Assonime, Stefano Micossi, seppure condividendo la filosofia di fondo della direttiva, ha tenuto a precisare che l’idea di una base imponibile consolidata comune potrebbe portare a numerosi problemi applicativi di non facile soluzione.
Diversamente, Siciliotti è apparso più favorevole all’idea della direttiva, elogiandola come una sorta di rivoluzione copernicana. Il risultato sarebbe traducibile, infatti, in termini di semplificazione e trasparenza con notevoli benefici per un sistema tributario farraginoso come quello interno, con la possibilità inoltre di creare le condizioni alle imprese italiane di riacquistare terreno sul piano della concorrenzialità e competitività.