Si proceda senza indugio all’approvazione di una "riforma incentrata sulla netta opzione per una magistratura professionale, selezionata tramite concorso".
La revisione, inoltre, sia “volta alla realizzazione dei principi del giusto processo, che richiede anche la piena equiparazione della difesa tecnica tributaria a quanto previsto per i processi civile, penale ed amministrativo”.
E’ quanto ribadito dall’Organismo Congressuale Forense, in una nota del 29 novembre, rispetto alla riforma riguardante gli organi della giurisdizione tributaria ed opponendosi alla proposta dell’attribuzione delle funzioni di giudicante alla Corte dei Conti (che, si rammenta, ha destato l'allarme di professionisti, magistrati e Cpgt).
Nel comunicato, l’OCF chiede, come detto, anche la piena equiparazione della difesa tecnica tributaria a quanto previsto per i processi civile, penale ed amministrativo, in questo modo riferendosi al recente regolamento del MEF n. 106/2019, in vigore dal prossimo 1° aprile 2020, istitutivo del Pubblico Registro Unitario per i soggetti abilitati all’esercizio del patrocinio avanti le Commissioni Tributarie non appartenenti a categorie professionali.
Regolamento questo che, si rammenta, ha destato le perplessità anche dei giovani avvocati dell’Aiga, per il fatto che nella relativa stesura si sarebbe persa l’opportunità di avvicinare il processo tributario agli altri processi esistenti e di garantire i principi di professionalità, equidistanza tra le parti, terzietà ed indipendenza sia della difesa tecnica che degli organi giudicanti.
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