Viene sottoposto all’attenzione dell’Agenzia delle Entrate, in ambito di fruizione del bonus prima casa, il caso di un edificio ricevuto in eredità composto da tre unità abitative, ciascuna costituita da due particelle catastali con diversa intestazione. L’istante intende beneficiare delle agevolazioni per una delle unità immobiliari.
L’Amministrazione finanziaria, in primis, ricorda che, ai sensi delle norme in vigore, l'agevolazione in parola può riguardare un'unica unità immobiliare per beneficiairo e relative pertinenze. Sulle altre, devono essere corrisposte le imposte ipotecaria e catastale in misura proporzionale.
Inoltre, quando si tratta di immobili ricevuti per successione, il beneficiario delle agevolazioni deve dichiarare il possesso dei requisiti nella dichiarazione di successione.
Nulla osta – afferma l’Agenzia delle Entrate nella risposta n. 155 del 25 gennaio 2023 – ferma la presenza degli altri requisiti, che si fruisca dell’agevolazione prima casa su uno degli immobili caduti in successione, anche se lo stesso è formalmente costituito da due particelle catastali (con distinta titolarità), ad una condizione: che le stesse risultino “unite di fatto” ai fini fiscali, in quanto prive di autonomia funzionale e reddituale, come da procedura indicata nella circolare 13 giugno 2016, n. 27.
Altresì, la condizione di unione di fatto ai fini fiscali deve essere presente negli archivi catastali.
Quanto indicato ha valore anche nel caso di pertinenze composte da più particelle senza autonomia funzionale e reddituale e riunite di fatto ai fini fiscali.
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