Il presidente di Cassa Forense, Nunzio Luciano, commenta positivamente la decisione di mantenere all'interno della Legge di Stabilità, attualmente all'esame finale del Parlamento, la norma sulla possibilità di accesso ai fondi dell'Unione europea per i professionisti, compresi, quindi, gli avvocati.
E’ una scelta “saggia e lungimirante” secondo Luciano, grazie alla quale i liberi professionisti vengono messi “in condizione di ricevere un aiuto concreto a fronte delle difficoltà quotidiane dovute alla crisi economica e alla significativa contrazione del reddito”.
Grazie a questa previsione, i Piani operativi POR e PON del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), rientranti nella programmazione dei fondi strutturali europei 2014/2020, si intendono estesi anche ai liberi professionisti.
Questi ultimi, infatti, vengono equiparati alle piccole e medie imprese come esercenti attività economica, a prescindere dalla forma giuridica rivestita.
La disposizione è stata accolta con favore anche dall’Adepp, Associazione degli Enti Previdenziali Privati che, a mezzo del presidente, Alberto Oliveti, sottolinea: “Dopo il riconoscimento a livello europeo, arriva anche nel nostro Paese l’atto ufficiale che afferma il valore sociale ed economico dei liberi professionisti”.
E da Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, il risultato ottenuto è giudicato “straordinario” in quanto “finalmente proietta i liberi professionisti italiani su una dimensione europea”.
Si rammenta che nel corso dell’iter di approvazione del Ddl Stabilità, la norma in esame ha avuto una vita travagliata, posto che era stato presentato un emendamento contrario, volto a limitare, appunto, l'accessibilità ai fondi sull’assunto che si trattava di una disposizione fraintendibile e poca chiara.
A questo emendamento, gli avvocati e gli ordini professionali avevano manifestato forte contrarietà.
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