Con nota del 27 giugno 2019 inviata ai rappresentanti dei vari Ordini e Collegi professionali, il ministero della Giustizia ha comunicato l’istituzione di un Tavolo tecnico in tema di equo compenso dei professionisti.
La comunicazione contiene, in calce, il decreto ministeriale del 27 giugno 2019 di istituzione del Tavolo di lavoro nonché di nomina, rispettivamente, del Presidente, dei componenti e dei segretari del medesimo Tavolo.
La riunione di insediamento, da quanto si apprende, si terrà mercoledì 3 luglio 2019, presso la sede del dicastero di Via Arenula.
Il ruolo di Presidente del Tavolo tecnico è stato assegnato al sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone, mentre come componenti esterni sono indicati i rappresentanti delle varie professioni (compresi avvocati, commercialisti, notai, professioni tecniche).
L’intenzione di istituire un Tavolo tecnico sul tema dell’equo compenso dei professionisti per il superamento delle attuali criticità e per il miglioramento della disciplina vigente era già stata anticipata dal sottosegratario Morrone durante una riunione, tenuta il 2 aprile, con i rappresentanti delle professioni, nel corso della quale i Consigli Nazionali degli Ordini e i Collegi professionali avevano illustrato le loro posizioni in materia di compenso professionale.
Nelle premesse del decreto ministeriale istitutivo, viene evidenziata l’esigenza - emersa proprio nella citata riunione - di garantire uniformità e coerenza ai compensi dei liberi professionisti, stabilendo una soglia conforme ai parametri costituzionali di cui all’articolo 36 Cost., da considerare quale limite invalicabile per il presidio della dignità del prestatore d’opera di lavoro autonomo. Questo, soprattutto nei rapporti con la Pa e gli enti territoriali e con i grandi committenti (banche, assicurazioni, multinazionali).
Il Tavolo avrà come compito quello di procedere con una approfondita ricognizione tesa a pervenire ad una "disciplina organica della misura dell’equo compenso", con eliminazione delle rilevate criticità connesse all’applicazione dell'attuale normativa sull’equo compenso.
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