Anche l’Ispettorato del lavoro interviene ad emanare nuove direttive riguardanti la vigilanza straordinaria per l'estate 2024, con un focus specifico sul rischio calore.
Dopo l’emanazione della legge di conversione del decreto agricoltura e le istruzioni Inps per la concessione dell’integrazione salariale per ondate di calore, obiettivo principale della Nota n. 5752 del 25 luglio 2024 è infatti quello di prevenire gli infortuni sul lavoro dovuti allo stress termico, che possono verificarsi in condizioni climatiche avverse.
Vediamo nel dettaglio le misure di sicurezza previste, le procedure ispettive da seguire e le responsabilità che ricadono sui datori di lavoro per garantire la sicurezza dei lavoratori esposti a rischi termici.
L'aumento delle temperature durante i mesi estivi comporta un rischio significativo di stress termico per i lavoratori, soprattutto in settori dove l'attività si svolge prevalentemente all'aperto o in ambienti non climatizzati.
Il rischio calore può portare a gravi conseguenze sulla salute dei lavoratori, inclusi colpi di calore, disidratazione e, nei casi più estremi, danni permanenti o decessi.
Le ispezioni si concentreranno principalmente su 3 settori che sono maggiormente esposti al rischio di calore:
Le nuove direttive contenute nella Nota dell’Ispettorato del lavoro n. 5752 del 25 luglio 2024 impongono ai datori di lavoro l'obbligo di adottare misure preventive specifiche per ridurre al minimo il rischio da stress termico.
Tra queste misure rientrano l'organizzazione di pause frequenti in zone ombreggiate e ventilate, la fornitura di acqua fresca in quantità adeguata, e la modifica degli orari di lavoro per evitare le ore più calde della giornata.
Inoltre, è essenziale che i datori di lavoro forniscano informazioni e formazione specifica ai lavoratori sui rischi legati al calore e sulle modalità di prevenzione.
Le ispezioni saranno condotte da gruppi ispettivi misti composti da personale tecnico civile e dai componenti dei nuclei ispettivi del lavoro (NIL).
Questa collaborazione con il comando carabinieri per la tutela del lavoro permetterà di ottenere supporto logistico e operativo durante le verifiche.
Durante le ispezioni sarà prestata particolare attenzione alla valutazione del rischio "microclima" nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e nei Piani Operativi di Sicurezza (POS).
In caso di mancata valutazione o di misure preventive inadeguate, saranno emessi verbali di prescrizione con conseguente sospensione delle attività lavorative fino all'adozione delle misure correttive necessarie.
I datori di lavoro hanno l'obbligodi proteggere i propri dipendenti dai rischi legati al calore eccessivo. Questo implica una serie di responsabilità specifiche:
Le ordinanze regionali stabiliscono regole precise per garantire che i lavoratori siano adeguatamente protetti dal rischio termico. Queste misure includono limitazioni per le attività outdoor e la sospensione delle attività lavorative in caso di rischio alto.
Limitazioni per attività outdoor
In condizioni di calore intenso, lavorare all'esterno può comportare seri rischi per la salute dei lavoratori, come colpi di calore e disidratazione. Per questo motivo, le Regioni hanno introdotto regolamenti che impongono ai datori di lavoro di adottare misure preventive per ridurre al minimo questi rischi.
I cantieri temporanei o mobili, come quelli presenti nei settori dell'edilizia e della cantieristica stradale, richiedono misure specifiche per garantire la sicurezza dei lavoratori, specialmente durante i periodi di calore intenso.
Le normative vigenti impongono una serie di obblighi sia ai coordinatori per la progettazione e l'esecuzione sia alle ditte in appalto e alle imprese affidatarie, al fine di prevenire rischi legati al microclima e assicurare un ambiente di lavoro sicuro.
Il ruolo del coordinatore per la progettazione e l'esecuzione è fondamentale in tal senso, in quanto ha la responsabilità di elaborare e attuare il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), che deve includere una valutazione dettagliata dei rischi legati al microclima e le relative misure di prevenzione.
Le ditte in appalto e le imprese affidatarie hanno la responsabilità di attuare le misure di sicurezza previste nel PSC e di garantire che i loro lavoratori operino in condizioni di sicurezza. Gli obblighi specifici includono:
1. Qual è l'obiettivo della vigilanza straordinaria sul rischio calore?
Risposta: L'obiettivo principale della vigilanza straordinaria sul rischio calore è prevenire infortuni sul lavoro dovuti allo stress termico. Questo si ottiene verificando l'osservanza delle norme di sicurezza nei settori maggiormente esposti al rischio calore, come il settore agricolo, florovivaistico, edile e della cantieristica stradale.
2. Quali sono le misure di prevenzione e protezione che i datori di lavoro devono adottare?
Risposta: Le principali misure di prevenzione includono la pianificazione delle attività lavorative durante le ore più fresche, la predisposizione di aree di riposo ombreggiate, la fornitura costante di acqua potabile, l'uso di abbigliamento adeguato e la formazione dei lavoratori sui rischi legati al calore e sulle tecniche di prevenzione.
3. Quali sono gli obblighi specifici del coordinatore per la progettazione e l'esecuzione nei cantieri temporanei o mobili?
Risposta: Il coordinatore deve valutare i rischi legati al microclima, integrare le misure di prevenzione nel Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), monitorare le condizioni climatiche durante l'esecuzione dei lavori, aggiornare il PSC se necessario e garantire la formazione dei lavoratori.
4. Cosa devono fare le ditte in appalto e le imprese affidatarie per garantire la sicurezza nei cantieri temporanei o mobili?
Risposta: Le ditte in appalto devono implementare le misure di prevenzione stabilite nel PSC, verificare che i Piani Operativi di Sicurezza (POS) siano coerenti con il PSC, monitorare le condizioni climatiche, sospendere i lavori in caso di rischio elevato e mantenere una comunicazione costante con il coordinatore per la sicurezza.
5. Quali sono le limitazioni per le attività outdoor durante periodi di calore intenso?
Risposta: Le attività outdoor devono essere pianificate per evitare le ore più calde della giornata. I lavoratori devono avere accesso a pause regolari in aree ombreggiate e ventilate, e deve essere garantita una fornitura continua di acqua potabile. In caso di condizioni climatiche estremamente elevate, le attività outdoor devono essere sospese.
6. Quando devono essere sospese le attività lavorative a causa del rischio calore?
Risposta: Le attività lavorative devono essere sospese immediatamente quando i bollettini meteorologici e le mappe del rischio indicano un livello di rischio elevato. La sospensione dura fino a quando le condizioni climatiche non rientrano in livelli di sicurezza accettabili.
7. Come devono essere documentate le misure di prevenzione adottate?
Risposta: Tutte le misure di prevenzione e protezione devono essere documentate nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e nei Piani Operativi di Sicurezza (POS). È essenziale mantenere una registrazione accurata e aggiornata di tutte le valutazioni e le misure adottate.
8. Quali sono le conseguenze per i datori di lavoro che non rispettano le norme di sicurezza sul rischio calore?
Risposta: I datori di lavoro che non rispettano le norme di sicurezza possono essere soggetti a sanzioni amministrative e penali. In caso di mancata conformità, gli ispettori possono emettere verbali di prescrizione e ordini di sospensione delle attività lavorative fino all'adozione delle misure correttive necessarie.
9. Che ruolo hanno i lavoratori nella prevenzione del rischio calore?
Risposta: I lavoratori devono seguire le istruzioni fornite durante la formazione, utilizzare correttamente le attrezzature e i dispositivi di protezione individuale, rimanere idratati e segnalare immediatamente ai supervisori eventuali sintomi di stress termico o condizioni di lavoro pericolose.
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