Il 4 agosto la Camera dei Deputati ha dato il via libera finale, in terza lettura con 184 voti favorevoli e 85 contrari, al Ddl che contiene la delega per la riforma del fisco. Il Senato aveva approvato il testo nella giornata del 2 agosto 2023.
Come più volte scritto, il Governo deve adottare entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge i decreti legislativi attuativi, nel rispetto dei principi costituzionali, nonché del diritto dell’Unione europea e internazionale.
La composizione del provvedimento è la seguente:
Si tratta di un disegno ambizioso avendo l’obiettivo di intervenire – con più o meno vigore – in numerosi campi della materia fiscale:
Non solo, tra le disposizioni si parla di un restyling dello Statuto dei diritti del contribuente. La delega prevede che:
Da ultimo, nel testo modificato dall’Aula del Senato, si è cambiato passo in ordine agli Isa: se inizialmente era stata disposta una loro graduale eliminazione, si è deciso per continuare ad utilizzare tale strumento che però dovrà essere uno sprone per promuovere l’adempimento spontaneo.
In generale, nella delega viene richiamata spesso la compliance: nell’articolo 16 viene disposto di rafforzare i regimi premiali attualmente vigenti, inclusa la possibile riduzione dei tempi di rimborso dei crediti fiscali, per i contribuenti che presentano alti livelli di affidabilità fiscale, misurati anche sulla base degli indicatori statistico- economici utilizzati per la definizione degli indici sintetici di affidabilità fiscale.
Non manca, infine, una parte dedicata alla disciplina e all’organizzazione del contenzioso tributario: viene rafforzato il divieto di produrre nuovi documenti nei gradi processuali successivi al primo.
Tra gli obiettivi della delega fiscale anche la riscrittura dei testi unici per una puntuale individuazione delle norme vigenti.
Ma anche un richiestissimo intervento sul calendario degli adempimenti fiscali – ad oggi ve ne sono 1.500 – che rendono impraticabile il lavoro di professionisti ed intermediari. Il lavoro non sarà facile contando che si deve giocare sulle scadenze delle varie dichiarazioni, i relativi versamenti e tutti gli altri termini tributari.
Ancora, i decreti delegati dovranno occuparsi dei tagli alle varie tax expeditures.
Apertura anche per le forme di pagamento delle imposte: il contribuente potrà utilizzare un rapporto interbancario diretto (RID) ovvero altro strumento di pagamento elettronico.
Ma con la revisione dell’Irpef, sarà previsto anche il versamento mensile degli acconti di novembre – al momento da versare in unica soluzione - relativi alle imposte sui redditi delle partite Iva a cui si applicano gli Isa. E’ necessaio attendere il provvedimento che il Governo dovrà emanare al riguardo.
Elbano de Nuccio, presidente Cndcec, ha così commentato l’approvazione della delega fiscale: ”La delega rappresenta un’occasione storica per il riordino complessivo della normativa tributaria del nostro Paese, ad oltre cinquant’anni ormai dall’ultimo intervento organico in questo ambito”.
I commercialisti ricordano come hanno lavorato fianco a fianco con il governo nella fase che ha portato all’approvazione definitiva del testo; anche durante le fasi di predisposizione dei vari decreti attuativi sono pronti a fornire il loro apporto.
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