Il prossimo 16 marzo sarà una giornata di scadenze per molti adempimenti fiscali. Oltre all’invio telematico, da parte dei sostituti d’imposta, all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi ai redditi di lavoro dipendente e assimilati, ai redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi, nonché dei dati previdenziali ed assistenziali del periodo d’imposta 2021 (CU 2022), i soggetti obbligati dovranno inviare all'Amministrazione finanziaria anche i dati delle spese detraibili per la dichiarazione precompilata.
Quest’ultimo è un adempimento funzionale alla predisposizione della dichiarazione dei redditi online da parte dell'Agenzia delle Entrate: rappresenta uno degli ultimi passaggi utili all’Amministrazione finanziaria per la predisposizione del modello 730 precompilato.
La scadenza del prossimo 16 marzo interessa una vasta platea di soggetti:
gli amministratori di condominio;
le imprese assicuratrici;
le università;
gli asili nido;
le banche;
i soggetti che erogano mutui agrari e fondiari;
gli enti previdenziali;
le forme pensionistiche complementari.
Tali soggetti obbligati devono inviare al Fisco, in modalità telematica, i dati delle spese detraibili sostenute dai contribuenti nel corso dell’anno 2021.
Se le spese sono state pagate con strumenti tracciabili (esempio: carte di credito, bancomat, prepagate ecc.), saranno inserite nella dichiarazione precompilata 2022 (730 e modello Redditi).
Per quanto riguarda, invece, le spese sanitarie, queste sono già state comunicate al Sistema Tessera Sanitaria (S.t.s) entro lo scorso 8 febbraio, che le mette a disposizione dell’Agenzia delle Entrate che, a sua volta, può inserirle nella precompilata, a condizione che il contribuente non abbia espresso la sua opposizione.
Entro il 16 marzo 2022, dunque, i soggetti obbligati dovranno inviare, per ciascun contribuente, una comunicazione contenente i dati dei seguenti oneri detraibili corrisposti nell’anno precedente:
quote di interessi passivi e relativi oneri accessori per mutui in corso;
premi di assicurazione sulla vita, causa morte e contro gli infortuni;
contributi previdenziali ed assistenziali;
contributi versati alle forme di previdenza complementare.
La comunicazione riguarda, poi, anche altre spese specifiche sostenute dai contribuenti nel corso del 2021 a cura di vari soggetti, come per esempio:
le spese funebri relative al 2021 da parte delle Agenzia funebri,
le spese delle persone fisiche da parte dei veterinari;
le spese per la frequenza degli asili nido, le spese scolastiche nonchè quelle universitarie e i relativi rimborsi (l’invio della comunicazione “spese scolastiche” è facoltativo per il 2020 e 2021; diventa obbligatorio a partire dal 2022);
i bonifici relativi a spese per i bonus edilizi da parte di banche e Poste Spa;
le spese sostenute nell’anno precedente dal condominio con riferimento ai bonus edilizi, per quanto riguarda gli amministratori di condominio.
In base a quanto previsto dal Dm 3 febbraio 2021, sono tenuti ad inviare i dati telematicamente all’Agenzia delle Entrate per la precompilata 2022 anche alcuni Enti del terzo settore (Ets).
L’obbligo riguarda:
ONLUS;
associazioni di promozione sociale;
fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario la tutela, promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico;
fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica
Tali soggetti trasmettono telematicamente all’Agenzia delle Entrate, in via facoltativa, una comunicazione contenente i dati relativi alle erogazioni liberali in denaro (non contante, ma solo donazioni tracciabili) deducibili e detraibili, eseguite nell’anno precedente da persone fisiche, per le quali sono riconosciute specifiche agevolazioni fiscali.
È da ricordare, infatti, che l’articolo 83 del Codice del Terzo Settore riconosce, per chi effettua erogazioni a favore degli Ets, una detrazione Irpef pari al 30% degli oneri sostenuti (35% se il beneficiario è una Odv), calcolata su un importo massimo di 30mila euro, oppure una deduzione dell’importo erogato nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato.
I suddetti soggetti dovranno inviare una comunicazione con:
i dati dei “donatori continuativi”, ossia coloro che hanno fornito i propri dati anagrafici agli enti con cui vantano una fidelizzazione;
i dati dei donatori il cui codice fiscale risulti dal pagamento.
Ai fini della trasmissione, fa fede la data di effettuazione della donazione e non quella di accredito della stessa sul conto dell’ente.
La comunicazione è obbligatoria già da quest’anno, se dal bilancio di esercizio approvato nell’anno d’imposta cui si riferiscono i dati da trasmettere, risultano ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate superiori a un milione di euro.
L’invio, invece, sarà obbligatorio per il prossimo anno, 16 marzo 2023, se risultano ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate superiori a 220.000 euro.
L’Agenzia delle Entrate avrà un mese e mezzo circa di tempo per preparare le dichiarazioni dei redditi precompilate.
Dal 30 aprile dovrà essere messo a disposizione dei lavoratori dipendenti e dei pensionati il modello 730 precompilato.
In esso dovranno confluire i dati contenuti nella Certificazione Unica, gli oneri deducibili, detraibili e i rimborsi comunicati da soggetti terzi, così come alcune informazioni ricavate dagli anni precedenti e i dati presenti in Anagrafe Tributaria.
Il contribuente che riceverà la precompilata sarà, comunque, tenuto a controllare in maniera attenta la rielaborazione effettuata dall’Agenzia delle Entrate, per verificare la presenza di errori o dati mancanti.
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