Definitiva l’abolizione della rata di Imu rinviata a settembre. Dal 2014 la nuova Service tax

Pubblicato il 29 agosto 2013 Nella seduta del 28 agosto 2013, il Consiglio dei ministri, guidato dal Presidente Enrico Letta, ha approvato un decreto contenente misure improrogabili in materia di Imu, dal titolo: “Disposizioni urgenti in materia di Imu, abitazioni e cassa integrazione guadagni”.

Il provvedimento si snoda in quattro capitoli dedicati rispettivamente a: Cassa integrazione guadagni, Esodati, Piano casa a favore delle categorie disagiate e IMU.

Sul capito dell’Imu le novità più importanti e attese da tutto lo scenario politico/economico. Il decreto è finalizzato alla cancellazione definitiva dell’Imposta municipale sugli immobili, che dovrebbe concretizzarsi attraverso un’operazione articolata in tre fasi.

La prima, è quella che prevede l’azzeramento immediato della rata di giugno dell’Imu – finora sospesa – per la prima casa, i terreni agricoli e i fabbricati rurali, per la quale sono a disposizione già 2,4 miliardi di euro di copertura. La seconda fase, è quella che vede in programma anche l’abolizione della seconda rata di dicembre: il tutto dovrebbe avvenire con un altro decreto legge contestuale alla Legge di Stabilità (entro il 15 ottobre) e con il quale si dovrebbe riuscire ad individuare altri 2,4 miliardi di euro di copertura. Infine, la terza fase, che dovrebbe arrivare nel 2014, con la soppressione totale dell’Imu a partire dal 1° gennaio del nuovo anno e con l’entrata in vigore di una nuova tassa comunale, cosiddetta “Service Tax”.

Si tratta di una nuova forma di tassazione comunale che si ispira ai principi del federalismo fiscale e che verrà applicata sui servizi comunali, in sostituzione dell’attuale Tares. L’imposta sarà riscossa dai Comuni e si fonderà su due componenti principali: la gestione dei rifiuti urbani e la copertura dei servizi indivisibili.

Essa, infatti, si compone di due parti, denominate rispettivamente Tari e Tasi. La prima sarà dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani; la seconda, invece, sarà a carico di chi occupa fabbricati.

Il Comune potrà scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale e sarà tenuto al pagamento sia il proprietario dell’immobile sia l’occupante. Al Comune verranno riconosciuti adeguati margini di manovra, nell’ambito dei limiti fissati dalla legge statale.

Come spiegato in sede di Consiglio dei ministri, la costruzione della Service Tax è avvenuta tenendo conto di due specifiche esigenze: la deducibilità da parte delle imprese relativamente ai fabbricati funzionali alla produzione e l’alleggerimento sui locali legati alle attività no profit del Terzo settore.

Rassicurazioni sono giunte per ciò che riguarda il discusso tema della copertura finanziaria di tutte queste novità. Si è ribadito che tutta la manovra sarà tax free e i nuovi mezzi finanziari necessari per azzerare definitivamente la rata Imu di giugno, su prima casa e terreni agricoli e case rurali compresi, dovranno arrivare da una nuova spending review e una nuova stretta alle spese in conto capitale della pubblica amministrazione, dalla tassazione dei giochi, mentre circa altri 10 miliardi sono attesi dallo sblocco di crediti che le imprese vantano nei confronti della P.a., che dovrebbe portare a realizzare un extra gettito Iva.
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