Decreto Pnrr e sicurezza sul lavoro. Arriva la patente a crediti

Pubblicato il 04 marzo 2024

La sicurezza sul lavoro al centro degli interventi previsti dal decreto Pnrr, pubblicato nella G.U. n. 52 del 2 marzo 2024.

Del resto, abbiamo scritto solo pochi giorni fa nell’articolo “Incidenti sul lavoro, in arrivo nuove misure dal Governo” di come questo sia un tema purtroppo al centro della cronaca e del dibattito politico, visto il numero pressoché quotidiano delle vittime sul lavoro.

Il decreto legge n. 19 del 2 marzo 2024, con il primario obiettivo di velocizzare l'attuazione del piano anche dal punto di vista del recupero degli incentivi, contiene dunque anche norme dall’importante valore cogente per la sicurezza sul lavoro.

Tra le novità più rilevanti emerge l’introduzione della patente a crediti per imprese e lavoratori autonomi, descritta come “un processo di qualificazione, una selezione per l’imprenditore che deve avere determinate caratteristiche” dalla ministra Calderone che, però, ricorda come la patente sia stata già prevista dal Testo unico del 2008 ma mai attuata.

Patente a crediti: cos’è e come funziona

Il meccanismo della patente a crediti nell’edilizia si propone sulla falsariga della patente a punti nella guida.

Si tratta dunque di una patente che, stando alle misure previste dal provvedimento, è rilasciata ad aziende e lavoratori autonomi che operano nei cantieri edili temporanei o mobili dal mese di ottobre 2024.

Titolare del rilascio della patente a crediti è l’Ispettorato nazionale del lavoro dopo l’iscrizione della ditta alla camera di commercio.

Da una base di partenza di trenta crediti, decurtati in caso di incidenti più o meno gravi, la patente con una dotazione inferiore a quindici crediti non consente alle imprese e ai lavoratori autonomi di operare nei cantieri temporanei o mobili.

In caso di incidente mortale sono decurtati venti crediti, quindici per inabilità permanente al lavoro e dieci in caso di inabilità temporanea assoluta che comporti l’astensione dal lavoro per più di quaranta giorni.

I crediti decurtati possono poi essere recuperati con la frequenza di corsi; in caso di comportamenti virtuosi la patente viene incrementata. 

Per l’impresa o il lavoratore autonomo privi della patente, o con un numero di crediti inferiore a quindici, scatta inoltre la sanzione amministrativa da seimila a dodicimila euro.

Le reazioni

Ancor prima di essere attuato, il meccanismo della patente a crediti appare divisivo, avendo suscitato reazioni discordanti tra le Parti sociali.

Secondo Confartigianato nazionale, ad esempio, si tratta di un meccanismo farraginoso e pieno di incertezze e lacune applicative che non produrrà alcun risultato positivo in termini di riduzione degli infortuni.

La sicurezza sul lavoro, chiarisce Confartigianato in un comunicato nazionale, non si garantisce con la burocrazia ma con il rispetto di regole chiare ed applicabili, con la prevenzione, la formazione, con l’applicazione corretta dei contratti collettivi del settore e con la diffusione della cultura della legalità.

Di parere opposto la Filca-Cisl, il cui segretario nazionale plaude all’iniziativa sottolineando invece come la patente a crediti sia una proposta storica della Cisl e della Filca-Cisl risalente a ben ventuno anni fa.

Prevenzione e contrasto del lavoro irregolare

La sicurezza sul lavoro passa anche attraverso la prevenzione ed il contrasto del lavoro irregolare, aspetto che il nuovo decreto Pnrr si propone di attuare con il rafforzamento dell’attività di accertamento e contrasto delle violazioni in ambito contributivo e con misure di potenziamento del personale ispettivo per i controlli relativi alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

A tale proposito l’ispettorato nazionale del lavoro ha pubblicato il 26 febbraio 2024 sul proprio sito istituzionale il report 2023 della Commissione centrale di coordinamento attività di vigilanza, da cui emergono una serie di numeri che fanno riflettere e, forse, ben sperare.

Ammontano infatti ad oltre un miliardo di euro i contributi e i premi recuperati a favore dei lavoratori nel corso del 2023 a fronte di più di centomila controlli effettuati in aziende di varie dimensioni e settori merceologici.

Si conferma anche in costante crescita l’attività del personale ispettivo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, comprensivo dei militari dei Nuclei di tutela lavoro e degli ispettori Inps e Inail.

Nel dettaglio, i controlli avviati nel 2023 superano dell’11% quelli effettuati nell’anno precedente, ed è stato così possibile individuare un maggior numero di aziende non in regola con la normativa.

Sono stati accertati, infatti, illeciti con un tasso di irregolarità pari al 74%.

Ma il dato sicuramente più rilevante, e che come detto fa ben sperare per il futuro, riguarda l’incremento delle forze ispettive destinate a rafforzare l’indispensabile attività di vigilanza pari, al 31 dicembre 2023, a 4.768 unità (+19% rispetto al 2022).

Per quanto riguarda le linee programmatiche per il 2024, obiettivo prioritario dell’INL resta quello di orientare l’attività di vigilanza verso tutti gli illeciti di particolare disvalore socioeconomico soprattutto in tema di salute e sicurezza sul lavoro con l’aumento degli accertamenti volti ad assicurare la corretta applicazione delle misure previste dal D.lgs. n. 81/2008.

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