Approvato dal Consiglio dei ministri, nella seduta tenutasi il 15 ottobre 2021, il decreto fisco/lavoro contenente misure per la riscossione e per il lavoro, soprattutto in materia di sicurezza.
La disposizione prevede che le cartelle di pagamento notificate dall’agente della riscossione dal 1° settembre al 31 dicembre 2021 possano essere pagate entro 150 giorni (dai 60 di norma previsti).
L’allungamento del termine opera anche per la decorrenza degli interessi di mora e dell’avvio delle procedure di pignoramento, ma si esclude per la proposizione del ricorso: rimane la scadenza di legge di 60 giorni dalla notifica della cartella.
Non si farà luogo ad alcune rimborso nel caso in cui il pagamento sia stato già eseguito: le somme sono comunque dovute.
Nell’ambito della riscossione, il decreto approvato dal Governo stabilisce la rimessione in termini per il pagamento delle rate 2020 e 2021 della rottamazione ter.
Il mancato pagamento delle rate in scadenza nel 2020 può essere regolarizzato, senza alcuna maggiorazione, entro il prossimo 30 novembre. Ma entro tale data vanno definite anche le rate della rottamazione ter per il 2021.
A ciò si aggiunge un ulteriore beneficio: la decadenza dalla rottamazione si verifica solo in caso di mancato pagamento, entro il 31 ottobre 2021, di diciotto rate, anziché dieci.
Il Governo salva le imprese che hanno utilizzato in modo indebito il credito d’imposta per ricerca e sviluppo.
Per il sovrapporsi di norme, viene data possibilità ai soggetti che abbiano svolto le attività di R&S in tutto o in parte non qualificabili o in maniera non conforme, ma comunque avvenute, di effettuare il riversamento spontaneo dell'importo indebito, senza aggiungere sanzioni ed interessi.
Oggetto di sanatoria saranno i crediti d’imposta maturati tra il 2015 e il 2019.
Dunque, coloro che hanno errato nella quantificazione o nell'individuazione delle spese ammissibili in violazione dei principi di pertinenza e congruità nonché nella determinazione della media storica di riferimento possono restituire il credito ricevuto ma non spettante, senza incorrere in sanzioni e interessi.
Sono esclusi, però, i casi in cui il credito d’imposta utilizzato in compensazione sia il risultato di condotte fraudolente, di fattispecie oggettivamente o soggettivamente simulate, di false rappresentazioni della realtà basate sull’utilizzo di documenti falsi o di fatture che documentano operazioni inesistenti, nonché nelle ipotesi in cui manchi la documentazione idonea a dimostrare il sostenimento delle spese ammissibili al credito d’imposta.
La procedura di riversamento spontaneo del credito d’imposta prevede l’invio di apposita richiesta all’Agenzia delle Entrate entro il 30 settembre 2022. L’importo dovrà essere restituito entro il 16 dicembre 2022.
Nel decreto collegato trova posto un cambio di rotta sul Patent box: si passa da un’agevolazione sui redditi per lo sfruttamento dei beni immateriali ad una misura legata ai costi ricerca e sviluppo.
L’opzione per il nuovo regime agevolativo riguarda tutti i soggetti residenti, titolari di reddito d'impresa, nonché le stabili organizzazioni in Italia di residenti in Paesi con i quali è in vigore un accordo per evitare la doppia imposizione e con i quali lo scambio di informazioni sia effettivo.
Sono agevolati i costi di ricerca e sviluppo finalizzati alla creazione e allo sviluppo dei seguenti beni immateriali: software protetto da copyright, brevetti industriali, marchi d'impresa, disegni e modelli, processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.
I costi relativi ai suddetti beni intangibili sono maggiorati del 90 per cento ai fini della tassazione del reddito d'impresa. La stessa misura si applica per la determinazione del valore della produzione netta ai fini Irap.
L’opzione è valida per 5 periodi d'imposta; inoltre è irrevocabile e rinnovabile.
Il rifinanziamento del Fondo automotive del 2021 porta nella borsa solo 100 milioni così suddivisi:
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