Concordato biennale: no vincoli alla proposta del Fisco

Pubblicato il 16 gennaio 2024

E’ attesa nell’ordinamento italiano un’altra importante tessera che compone la riforma fiscale: si tratta del decreto legislativo in materia di accertamento e concordato preventivo biennale.

L’istituto prevede che il contribuente possa accordarsi preventivamente con il Fisco sul reddito da dichiarare e sulle imposte da versare. I soggetti contemplati dallo schema di decreto legislativo predisposto dal Governo sono i soggetti ISA e quelli in regime forfettario.

Nel provvedimento originale, ai fini dell’applicabilità della proposta di concordato è richiesto il possesso di un punteggio ISA almeno pari a 8.

Concordato preventivo: punteggio Isa eliminato

Ma tale regola potrebbe subire delle modifiche. Infatti, il 12 gennaio 2024 la commissione Finanze del Senato ha formulato delle osservazioni sul testo tra cui una è rappresentata proprio dalla richiesta di eliminare il riferimento al voto degli Isa per accedere al concordato.

Dunque per la Commissione tale strumento potrebbe essere esteso, nel rispetto della disciplina relativa agli Isa, a tutti i contribuenti che ne facciano richiesta, “ferma restando la valutazione dell’agenzia delle Entrate del parametro del punteggio di affidabilità fiscale ottenuto con riferimento al periodo d’imposta precedente a quelli cui si riferisce la proposta”.

Su tale ambito, il vice ministro all’Economia, Maurizio Leo, è concorde nell’accogliere le osservazioni del Senato sull’ampliamento: sarà quindi modificato il decreto sul concordato preventivo. Per conoscere in che modo si potrà aderire al concordato è necessario attendere la formulazione del Governo.

Concordato preventivo: nessun vincolo percentuale

Delle osservazioni palesate dal Senato, però, non sarà accolta quella per cui nella procedura di elaborazione e definizione della proposta di concordato l’incremento del reddito e della produzione netta “rispetto a quello dell’anno di riferimento preso a base sia limitato ad una percentuale fino al massimo del 10 per cento”.

La proposta ha subito mobilitato le opposizioni che hanno parlato di condono. Sul punto Leo ha affermato come non sarà presa in considerazione l’indicazione espressa di un vincolo percentuale a cui dovranno sottostare gli uffici delle Entrate nel formulare le loro proposte di adesione al concordato.

In ogni caso, nel testo definitivo si preciserà che la procedura con cui si arriverà alla proposta di concordato dovrà sempre essere coerente con i dati della dichiarazione dell’anno precedente presentata dal contribuente e dovrà essere formulata nel rispetto del principio della capacità contributiva.

Inoltre, il Fisco potrà presentare una proposta difforme motivata su cui si dovrà attivare il contraddittorio con il contribuente prima di essere formalizzata.

Data per aderire al concordato

Altra modifica che sarà inserita nel provvedimento riguarda il termine per aderire alla proposta del Fisco, che si riflette sui termini per presentare la dichiarazione dei redditi 2024.

Pertanto, in fase di prima applicazione del concordato, il termine per aderire, insieme a quello per trasmettere la dichiarazione dei redditi, potrebbe subire un differimento – il Decreto Adempimenti (dlg n. 1/2024) fissa al 30 settembre la scadenza del modello Redditi - al 15 ottobre (per il 2024).

Si derogherà, dunque, alla data originariamente prevista dallo schema presentato dal Governo che per il 2024 stabiliva che l’adesione al concordato debba essere sottoscritta entro il 31 luglio?

Se così fosse, ottobre 2024 si presenta un mese denso di adempimenti per i titolari di partita IVA, alle prese con l’accettazione del concordato preventivo biennale e la presentazione della dichiarazione dei redditi. Ciò, non è da poco, è utile anche per determinare l’ammontare delle imposte dovute.

Si attende la pubblicazione del decreto legislativo in materia di accertamento e concordato preventivo biennale.

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