In attesa che il decreto fiscale collegato alla Manovra del prossimo anno inizi l’esame in Commissione Bilancio, a partire dalla prossima settimana, per essere convertito in legge, i senatori stanno mettendo a punto una serie di emendamenti al testo. Oltre mille sono i correttivi presentati sui 21 articoli del Dl n. 148/2017, collegato alla legge di Bilancio 2018.
Le principali proposte di modifica sono quelle che riguardano le semplificazioni dello spesometro, sulla scia di quanto richiesto anche dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, e la seconda edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali.
Le principali richieste tradotte in emendamenti bipartisan riguardano le semplificazioni per l'invio delle fatture, dopo il caos degli ultimi mesi.
Maggioranza e opposizioni sono d'accordo sul fatto che il primo invio delle fatture emesse e ricevute non possa ricadere su imprese e intermediari. Per tali ragioni, sono stati pensati emendamenti che escludono l’applicazione delle sanzioni se la “trasmissione corretta delle fatture ovvero la comunicazione corretta delle liquidazioni periodiche da inviare entro il 31 dicembre 2017 è effettuata entro il 28 febbraio 2018”.
Anche per quanto riguarda la cadenza dell'adempimento, sono giunte le richieste bipartisan di tornare all’invio annuale dei dati delle fatture Iva, o almeno a quello semestrale. La proposta è che dal 2018 si torni ad un invio annuale dei dati delle fatture entro “l’ultimo giorno del secondo mese successivo all’anno di riferimento”, cioè sempre entro febbraio.
Per quanto riguarda le micro-fatture è stata proposta l'ipotesi di un loro cumulo.
Per le fatture di importo inferiore ai 300 euro potrebbe, infatti, arrivare la comunicazione cumulativa, per andare incontro alle esigenze dei contribuenti.
Nulla dovrebbe cambiare per la trasmissione delle comunicazioni sulle liquidazioni Iva; mentre alcuni emendamenti al testo del decreto fiscale chiedono di ripristinare il termine iniziale per esercitare il diritto alla detrazione dell'Imposta sul valore aggiunto, dopo la modifica che è stata apportata dalla Manovra correttiva di primavera (ridotto ad un anno il termine per utilizzare i crediti).
Nel decreto fiscale si paventa l'ipotesi di tornare al regime previgente con il termine biennale: ossia la possibilità di esercitare il diritto alla detrazione fino alla dichiarazione relativa al secondo anno successivo a quello in cui il diritto è sorto e alle "condizioni esistenti al momento della nascita" della detrazione spettante.
Prende piede, inoltre, l'ipotesi di poter utilizzare il ravvedimento operoso anche in presenza di un avviso bonario per le mancate risposte alle lettere inviate dalle Entrate sui ritardati pagamenti Iva.
Altri emendamenti presentati al Dl Fiscale sono quelli che mirano a riscrive regole, modalità e termini della definizione agevolata.
Nello specifico, un emendamento permette di “sanare” i carichi affidati all’agente della riscossione a partire dal 1° settembre 2017; in tal modo si apre la strada alla seconda edizione della rottamazione delle cartelle anche a coloro che non avevano aderito alla prima.
Viene concesso anche più tempo per aderire: il termine finale per l'adesione viene spostato per tutti al 15 maggio 2018.
Di conseguenza, viene spostato in avanti, e precisamente entro fine anno, anche il termine concesso all’Agenzia delle Entrate per predisporre tutta la modulistica necessaria all'operazione, per coinvolgere in ugual misura i “vecchi” e i nuovi debitori.
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