Il Ministero dello sviluppo economico ha resa pubblica sul proprio portale la circolare direttoriale 9 febbraio 2018, n. 59990 che, in attuazione di quanto disciplinato all'articolo 3 del Decreto legge n. 145 del 2013 e successive modificazioni, fornisce ulteriori istruzioni sui criteri di individuazione delle attività ammissibili al beneficio del credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo nello specifico settore del software.
A seguito delle numerose richieste di chiarimento ricevute in tal proposito, il MiSE ha ritenuto opportuno fornire una serie di precisazioni di carattere generale, al fine di consentire alle imprese interessate di procedere alla verifica dei requisiti di ammissibilità all'incentivo.
Si tratta di una specificazione necessaria alla luce dell’importanza che la tematica dello sviluppo dei software sta assumendo con riferimento ad un numero sempre più ampio di imprese, coinvolte sempre più nel processo di digitalizzazione per rimanere in linea con i dettami di Industria 4.0.
Il MiSE incentra la circolare n. 59990/2018 prendendo spunto dal "Manuale di Frascati", che è oggi il punto di riferimento per l'innovazione nell'Ue, avendo recepito le indicazioni contenute nella Comunicazione della Commissione Europea 2014/C 198/01 del 27 giugno 2014.
Con tale circolare, dunque, si forniscono i criteri sistematici per l'individuazione delle attività ammissibili al credito d’imposta del settore del software alla luce proprio dei principi contenuti nel suddetto "Manuale di Frascati".
La precisazione resa dal Ministero è che i criteri di qualificazione e classificazione contenuti nel “Manuale” costituiscono, in linea di principio, fonte interpretativa di riferimento anche ai fini dell’applicazione del credito d’imposta per R&S di cui all’art. 3 del DL 145/2013.
Tuttavia, precisa la circolare, il credito d'imposta R&S, non ricomprende automaticamente tutte le attività legate in senso ampio al processo innovativo di un'impresa, ma soltanto le attività, sia svolte direttamente all'interno dell'impresa, sia commissionate a terzi, ricollegabili a progetti, che presentino effettivi contenuti di ricerca e sviluppo.
Infatti, si legge che in coerenza con le finalità del credito d’imposta R&S, sono agevolabili tutte le attività che risultino ricollegabili a progetti che presentino effettivi contenuti di ricerca e sviluppo e che quindi presentino, quale che sia il settore di appartenenza e il prodotto o processo oggetto d’innovazione, un apprezzabile o significativo elemento di novità per il mercato, la cui realizzazione non derivi dalla semplice utilizzazione dello stato delle conoscenze e delle tecnologie già disponibili.
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