Bilancio d’esercizio in Xbrl, dai commercialisti la proposta di una proroga
Pubblicato il 27 gennaio 2015
Sempre più vicina la data per il deposito dell’intero bilancio in formato Xlbr. Per oltre un milione di società non quotate è stata fissata al
3 marzo 2015 la scadenza entro la quale dovrà essere
depositato in formato Xbrl non solo lo
Stato patrimoniale e il
Conto economico, ma anche la
Nota integrativa.
La scadenza interessa i bilanci di esercizio chiusi al 31 dicembre 2014, oppure in data successiva, che vanno ora depositati presso il Registro delle imprese.
In questo modo verrebbe a concludersi un percorso importantissimo avviato dal 2010 e che proprio nella giornata del 26 gennaio è stato oggetto di un
convegno tenutosi a Roma ed organizzato dal
Consiglio nazionale dei commercialisti e degli esperti contabili, avente per oggetto la
nuova tassonomia integrata per il bilancio di esercizio.
L’occasione è stata colta per esaminare alcuni aspetti ancora non ben chiari dei nuovi obblighi, tra cui anche quello relativo proprio alla data del 3 marzo 2015.
La proposta dei commercialisti
I commercialisti, tenuto conto della difficoltà legate all’elaborazione in formato Xbrl della Nota integrativa e della grande mole di scadenze fiscali che si stanno sovrapponendo in questa prima parte dell’anno per l’intera categoria, hanno avanzato una richiesta, che è quella di
far coincidere la data del 3 marzo non con quella di effettivo deposito dei bilanci, ma con quella entro la quale l’assemblea della società deve aver approvato il bilancio.
Questa proposta sarà portata all’incontro fissato per il 27 gennaio con Unioncamere.
In quella sede si lavorerà proprio sulla richiesta di far scattare l’obbligatorietà del passaggio alla nuova tassonomia solo per i bilanci che saranno approvati dopo il 3 marzo.
Ciò significherà che l’onere di depositare i bilanci di esercizio secondo la nuova tassonomia potrebbe subire uno slittamento di trenta giorni.
Visti i presupposti, la proposta di cambiare prospettiva alla scadenza del 3 marzo 2015 potrebbe essere accolta e trovare conferma in una prossima circolare emessa appunto dal Consiglio nazionale dei commercialisti e Unioncamere.