Assegnazione agevolata beni ai soci in scadenza. Vicina la proroga?

Pubblicato il 14 settembre 2023

Sempre più vicina la scadenza per il perfezionamento delle operazioni di assegnazione e cessione agevolata di beni ai soci e di trasformazione agevolata in società semplice delle società commerciali. La prima deadline è fissata al 30 settembre, ma a gran voce è stata richiesta una proroga.

Vediamo i passaggi che caratterizzano l’edizione 2023 delle suddette operazioni agevolate.

Assegnazione agevolata 2023 dei beni non strumentali, la norma

La Legge di bilancio 2023 (L. n. 197/2022, commi 100-105), dopo cinque anni dalla chiusura della precedente operazione agevolata avvenuta nel 2017, ha riproposto per l’anno in corso la possibilità di portare fuori dalle società gli immobili non strumentali che non sono impiegati direttamente nell’attività a condizioni di favore, beneficiando:

I soggetti interessati all’assegnazione agevolata sono le società in nome collettivo, in accomandita semplice, a responsabilità limitata, per azioni e in accomandita per azioni che possiedono:

Analogamente, è agevolabile la cessione ai soci e la trasformazione della società di uno dei suddetti tipi in società semplice.

NOTA BENE: Tutti i soci, al momento dell’operazione agevolata, devono essere iscritti nel libro soci o, comunque, avere la qualità di socio alla data del 30 settembre 2022.

L’operazione svolta nel regime agevolato non richiede il pagamento di alcuna imposta diretta. Per le imposte indirette, invece, occorre vedere se l’assegnazione è assoggettata ad Iva o meno: nel primo caso non è dovuta alcuna imposta indiretta per il principio di alternatività IVA/Imposta di registro; nel secondo caso, invece, l’assegnazione è soggetta ad imposta proporzionale di registro.  

ATTENZIONE: In assenza dell’imposizione diretta è dovuta una imposta sostitutiva omnicomprensiva dell’8% che passa al 10,5%per le società che risultano non operative in almeno due dei tre periodi di imposta precedenti a quello in corso al momento della assegnazione, cessione o trasformazione.

SCADENZA: Il perfezionamento dell’assegnazione, della cessione ai soci e della trasformazione in società semplice agevolate potrà essere effettuato fino al 30 settembre 2023.

L’imposta sostitutiva dovrà essere versata in due soluzioni:

  1. per il 60% entro il 30 settembre 2023
  2. e per la restante parte entro il 30 novembre 2023.

Cndcec, richiesta la proroga al 30 novembre

Con l’avvicinarsi della scadenza delle operazioni agevolate, i dottori commercialisti, tenuto conto della concomitanza con altre scadenze fiscale e della complessità intrinseca alle operazioni in oggetto, per il tramite del loro Consiglio nazionale di categoria hanno chiesto che il termine attualmente previsto per la stipula degli atti di assegnazione, cessione e trasformazione e per il versamento della prima rata delle imposte sostitutive dovute, ossia il 30.09.2023, fosse spostato per evitare di precludere, a molti dei contribuenti, la possibilità di accedere alle disposizioni agevolative.

Di conseguenza, il Cndcec ha proposto come termine ultimo la data del 30 novembre 2023 per le operazioni di assegnazione e cessione agevolata di beni ai soci e di trasformazione agevolata in società semplice delle società commerciali.

Sull’argomento si rinvia anche al post: “Cndcec: più tempo per assegnazione e cessione agevolata di beni ai soci”.

Beni ai soci, c’è la proroga. Si cerca lo strumento normativo

Il pressing dei commercialisti delle ultime settimane ha ottenuto i risultati sperati.

Il sottosegretario all'economia Lucia Albano, rispondendo ad una interrogazione parlamentare in Commissione finanze alla Camera il 13 settembre, ha confermato l'intenzione del Governo di riconoscere un rinvio dei termini in scadenza al 30 settembre per la comunicazione dell'assegnazione dei beni agevolati ai soci e della trasformazione delle società semplici.

Ovviamente se la data di fine novembre venisse confermata, la concessione di più tempo per le operazioni agevolate, imporrebbe il pagamento dell’imposta sostitutiva in unica soluzione, entro il 30 novembre 2023.

Chi seguendo le scadenze della legge di bilancio 2023, invece, chiude le operazioni entro il prossimo 30 settembre continuerebbe ad avere la doppia chance:

NOTA BENE: Ai fini di finanza pubblica e di gettito atteso non cambierà nulla.

A questo punto non resta solo che vedere come formalizzare il tutto.

Secondo la sottosegretaria al MEF, presso gli Uffici dell'Amministrazione finanziaria sono in corso gli opportuni approfondimenti volti a valutare l'eventuale predisposizione di una proposta normativa finalizzata a prorogare i termini per il perfezionamento delle suddette operazioni.

Lo strumento normativo per spostare la suddetta scadenza – ipotizza il Governo - potrebbe essere il decreto legge fiscale destinato, come di consueto, ad accompagnare la nuova legge di bilancio.

Nel decreto fiscale collegato, infatti, confluiscono solitamente quelle misure in grado di garantire maggiori spazi fiscali per la legge di bilancio (come per esempio la rottamazione delle cartelle).

Ora si attende il Documento di economia e finanza (Def) per capire i margini di manovra sugli eventuali incassi: il termine resta quello del 30 novembre, ma in caso di mancanza di coperture potrebbe essere più corto e fissato al 16 novembre 2023.

I commercialisti esprimono la loro soddisfazione

Il Cndcec ha accolto con favore le dichiarazioni del MEF al question time sulla possibilità concreta di una proroga dei termini per assegnazioni, cessioni e trasformazioni agevolate.

Secondo la proposta del Cndcec, con la proroga, verrebbe ridefinito l’intero calendario, accorpando tutti gli adempimenti, quindi non solo la redazione degli atti ma anche il versamento (a questo punto integrale) delle imposte sostitutive, alla data del 30 novembre.

Per il presidente nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio “si tratta di una importante apertura alla quale ci auguriamo possa far seguito una rapida approvazione del provvedimento di proroga dei termini attualmente fissati al 30 settembre”.

La proroga – prosegue - sarebbe estremamente opportuna anche perché fornirebbe l’occasione per dipanare alcuni dubbi interpretativi che ancora interessano la materia e, nel rispondere all’esigenza di affrontare le pratiche con tempi più consoni, non inciderebbe comunque sui saldi di finanza pubblica, favorendo anzi la riscossione di maggiori imposte sostitutive”.

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