Allarme dei CdL: a rischio 300mila posti con la Legge di stabilità 2015

Pubblicato il 09 dicembre 2014 Con parere n. 5 del 5 dicembre 2014, la Fondazione Studi dei CdL, ha affrontato la questione relativa alla Legge di stabilità 2015, approvata dalla Camera ed al vaglio del Senato, concludendo che la stessa rischia di creare un grosso danno alla situazione occupazionale del nostro Paese.

Per i CdL sono a rischio oltre 300mila posti di lavoro nei prossimi tre anni, visto che la manovra finanziaria contiene la soppressione delle agevolazioni di cui alla Legge n. 407/1990.

Infatti, evidenzia il parere, lo sgravio contributivo per i neoassunti (3 anni di esenzione dai versamenti Inps), è molto meno vantaggioso delle previsioni della citata Legge n. 407/90.

Al di là dell’arco temporale di applicazione limitato ad un solo anno solare, lo sgravio proposto dalla prossima Legge di stabilità ha, in alcune fattispecie, un impatto molto meno positivo di quanto appaia a prima vista.

In particolare, il nuovo sgravio risulta più conveniente per il datore di lavoro del Centro-nord non artigiano, in quanto include interamente i contributi INPS; la L. 407/90 in questi casi prevede soltanto il 50% di riduzione.

L’agevolazione ex Legge di stabilità:

- all’aumentare della retribuzione corrisposta al lavoratore, soffre sempre di più la previsione di un tetto massimo di fruibilità (8.060 euro);

- all’aumentare del tasso INAIL riduce il suo impatto, non essendo prevista l’estensione dello sgravio anche ai contributi assistenziali.

Inoltre, gli sgravi contributivi della Legge di Stabilità 2015 sono concessi per le assunzioni decorrenti dall’1 gennaio 2015 e stipulate entro il 31 dicembre 2015, mentre la soppressione dei benefici contributivi della Legge n. 407/1990 è definitiva.

In conclusione, a partire dal 1 gennaio 2016, non ci saranno sgravi contributivi di alcun genere in favore delle assunzioni a tempo indeterminato.
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