Il Decreto Aiuti quater è legge con l’ok definitivo alla Camera. Testo in GU

Pubblicato il 18 gennaio 2023

Terminato l’iter parlamentare di conversione in legge del Decreto Aiuti quater.

Il 12 gennaio, alla Camera c’è stato il voto finale sul Ddl di conversione del Decreto 176/2022, che ha incassato 164 sì, 127 no e 3 astensioni.

Il testo approvato definitivamente è identico a quello licenziato dal Senato nella seduta di mercoledì 21 dicembre 2022.

Il provvedimento stanzia circa nove miliardi in favore di imprese e famiglie per il contenimento del caro-energia; dà il via libera definitivo alla riduzione dal 110% al 90%, tranne che per alcune eccezioni, dell’aliquota del Superbonus; proroga i termini per la compensazione dei crediti di imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas relativi al terzo e al quarto trimestre del 2022.

Per avere un quadro dei vari passaggi parlamentari, si ricorda che nella giornata dell’11 gennaio il Governo, con 205 voti a favore, 141 contrari e 4 astensioni, aveva ottenuto alla Camera la fiducia posta sul decreto legge recante "misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica".

ATTENZIONE: Sulla Gazzetta Ufficiale n. 13 del 17 gennaio 2023 è stata pubblicata la Legge 13 gennaio 2023, n. 6 di conversione del D.L. n. 176/2022 (Decreto Aiuti-quater), che rende effettive tutte le ultime modifiche che riguardano le iniziative prese dal Governo Meloni in tema di bollette, benzina e superbonus. Pubblicato anche il testo coordinato del decreto legge 18 novembre 2022, n. 176 che entra in vigore dal giorno 17 gennaio 2023.

Aiuti quater, misure contro il “caro bollette”

Il Ddl di conversione proroga fino al 31 dicembre 2022 le misure a favore di famiglie e imprese per fronteggiare il caro energia, molte delle quali sono state ricomprese nella Legge di bilancio per i primi tre mesi del 2023.

In particolare, vengono confermate le misure dell’art. 3 del Decreto legge, per cui le imprese con utenze collocate in Italia a loro intestate potranno richiedere ai fornitori di rateizzare la differenza tra gli importi dovuti per la componente energetica di elettricità e gas naturale utilizzato per usi diversi dagli usi termoelettrici per i consumi effettuati dal 1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023 (e fatturati entro il 30 settembre 2023) e l’importo medio contabilizzato, a parità di consumo, nel 2021.

Non riproposto, invece, lo sconto sulle accise dei carburanti, mentre è passata la cosiddetta norma “sblocca trivelle” che amplia la possibilità di coltivazione di giacimenti di gas a mare.

Aiuti quater, rimodulazione del Superbonus edilizio

La mancanza di risorse necessarie per concedere proroghe o allentare i requisiti molto stringenti previsti per riformulare il Superbonus al 110% ha fatto sì che l’impianto immaginato dal Governo nella prima versione del provvedimento restasse intatto.

Pertanto, è passata la rimodulazione del Superbonus edilizio che dal 110% scende al 90% per le spese sostenute a partire dal primo gennaio e per tutto il 2023 dai condomini. Successivamente, la detrazione scenderà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.

Come previsto dalla Legge di Bilancio 2023, però, resta la percentuale del 110% anche per i condomìni che abbiano approvato una delibera sui lavori entro il 18 novembre 2022, presentando la Cilas entro fine 2022, e per i condomìni che abbiano approvato la delibera tra il 19 e il 24 novembre 2022, presentando la Cilas entro il 25 novembre.

Per le villette unifamiliari, il Superbonus al 110% resta in vigore fino al 31 marzo 2023 purchè abbiano completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022.

In generale, invece, per le unifamiliari, villette e unità autonome viene confermato il Superbonus al 90%, ma solo per quest’anno e solo a condizione che siano rispettati tre vincoli:

NOTA BENE: L'agevolazione con aliquota al 110% viene riconosciuta fino al 2025 ai soggetti del Terzo settore che esercitano servizi socio-sanitari e assistenziali e i cui membri del consiglio di amministrazione non percepiscono alcun compenso.

Per quanto riguarda, inoltre, i cambiamenti approvati sul fronte della cessione dei crediti è passata una previsione già presente nella prima versione del decreto: per i soli interventi di Superbonus, i crediti di imposta comunicati entro il 31 ottobre 2022 possono essere recuperati in dieci anni e non più in quattro o cinque.

Presente anche il modello della garanzia Sace; pertanto, le imprese di costruzioni che hanno realizzato interventi legati al Superbonus possono ottenere liquidità con garanzia Sace, controgarantita dallo Stato e tali finanziamenti serviranno a supportare le aziende in crisi perché non sono riuscite a monetizzare i crediti fiscali legati al 110%.

Infine, come noto, è stato ampliato il numero di passaggi possibili: adesso le cessioni passano da quattro a cinque. Questa cessione extra riguarderà, però, solo i passaggi verso banche, società di gruppi bancari, intermediari finanziari, assicurazioni.

Aiuti quater, altre misure

Tra le altre misure del decreto che ha ottenuto la fiducia alla Camera figurano anche:

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