L’emergenza sanitaria causata dal COVID-19 sta creando una crisi di liquidità per molte imprese italiane, costrette ad interrompere o ridurre così la propria attività.
Consapevoli di questa situazione di emergenza, l’ABI e le Associazioni di rappresentanza delle imprese, il 7 marzo 2020, hanno siglato una intesa contenuta nell’Addendum all’accordo per il credito 2019.
Si ricorda che in data 15 novembre 2018, l’ABI e le Associazioni d’impresa hanno sottoscritto l’Accordo per il Credito 2019 che, in continuità con l’Accordo per il Credito 2015, prevede, in relazione alle micro e PMI, la possibilità per le banche e gli intermediari finanziari aderenti di:
sospendere fino a un anno il pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti;
allungare la scadenza dei finanziamenti (cosiddetta Misura “Imprese in Ripresa 2.0”).
Con la nuova intesa, si è deciso di ampliare la portata delle suddette misure, al fine di sostenere anche finanziariamente le imprese danneggiate dalla temporanea interruzione/riduzione dell’attività.
Con il nuovo Addendum dunque, viene estesa l’applicazione della misura “Imprese in Ripresa 2.0” di cui all’Accordo per il Credito 2019, ai finanziamenti in essere al 31 gennaio 2020 erogati in favore delle imprese danneggiate dall’emergenza epidemiologica “COVID-19”.
Ciò vuol dire che le imprese che si trovano ad affrontare questa situazione di emergenza possono richiedere, per i prestiti al 31 gennaio 2020, la sospensione o l’allungamento.
In particolare, può essere richiesta la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti fino ad un anno. Tale sospensione è applicabile ai finanziamenti a medio lungo termine, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, e alle operazioni di leasing (sospensione della quota capitale implicita dei canoni di leasing).
Con riferimento alle operazioni di allungamento, invece, è previsto che l’estensione della durata del finanziamento possa arrivare fino al 100% della durata residua dell’ammortamento.
Inoltre, l’ABI e le Associazioni di rappresentanza delle imprese richiedono di ampliare l’operatività del Fondo di Garanzia per le PMI, per aumentare la quota garantita per le linee di credito a breve e per creare le condizioni per agevolare un allungamento delle scadenze dei finanziamenti garantiti, sempre con riferimento alle operazioni oggetto di moratoria connesse agli effetti del diffondersi del Coronavirus.
Infine, si impegnano a promuovere, presso le Autorità europee e nazionali, una modifica delle attuali disposizioni di vigilanza riguardo le moratorie, da parte di banche e intermediari finanziari sui finanziamenti alle imprese, al fine di favorire la realizzazione di operazioni di sospensione o allungamento delle scadenze dei finanziamenti a imprese sane, con fondamentali solidi, danneggiate da situazioni eccezionali come quella che si sta vivendo in questi giorni.
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