Viminale, pubblicato l’elenco dei revisori contabili degli enti locali
Pubblicato il 04 dicembre 2012
Sono 4.146 i professionisti divisi fra tutte le Regioni a statuto ordinario che hanno trovato posto negli elenchi regionali dei revisori dei conti degli enti locali, ai sensi del Decreto del
15 febbraio 2012 n.23, relativo al regolamento adottato in attuazione dell'articolo 16, comma 25, del decreto-legge
13 agosto 2011, n.138, convertito in legge 14 settembre 2011, n.148.
Tale decreto, infatti, istituisce presso il Ministero dell'Interno l'elenco dei revisori dei conti degli enti locali nel quale sono inseriti, a richiesta, i soggetti iscritti nel Registro dei revisori legali, come pure gli iscritti all'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.
A partire dal 10 dicembre, i nuovi controllori dei bilanci di Comuni e Province saranno estratti proprio da tale elenco.
Il ministero dell’Interno, con
decreto del 27 novembre 2012, ha completato, per le sole Regioni a statuto ordinario, la formazione dell’elenco ufficiale dei revisori contabili degli enti locali in sede di prima applicazione del Regolamento di cui al citato decreto n. 23/2012.
L’ elenco, stilato in ordine alfabetico per ciascuna articolazione regionale è reso pubblico sulle pagine del sito internet del Ministero dell’interno – Dipartimento per gli affari interni e territoriali, con effetti di pubblicità legale. Con successivo avviso, in corso di pubblicazione sulla “
Gazzetta Ufficiale”, sarà resa nota la data di effettivo avvio delle nuove modalità di scelta dei revisori dei conti degli enti locali.
Entro il 16 luglio 2012, data utile per l'inoltro della domanda, sono giunte al Ministero - tramite procedura informatica - 9.920 domande di inserimento nell'elenco. Ad oggi più del 50% di queste sono state respinte e, come si legge nella mail che lo stesso Viminale ha inviato agli interessati, il motivo del rifiuto è da ritrovare nel mancato raggiungimento dei 15 crediti formativi richiesti dall’articolo 4 del decreto ministeriale, che stilava proprio i requisiti necessari per poter far parte dell’elenco dei revisori contabili degli enti locali.
La ragione di tanti rifiuti è da riscontrarsi nel fatto che il Ministero è rimasto fedele alla portata letterale della norma, che chiedeva di considerare solo i crediti formativi maturati nel campo della contabilità pubblica e nella gestione economica/finanziaria degli enti locali, mentre il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ha abbracciato una interpretazione più flessibile, accogliendo anche i crediti derivanti dalla partecipazione ai corsi di diritto tributario.
Il rifiuto di molti professionisti, esclusi dal primo elenco, ha fatto sorgere un vivace malcontento che potrebbe sfociare in nuovi contenziosi, che si andrebbero ad aggiungere a quelli che vedono protagonisti alcuni ordini territoriali, che nei mesi scorsi hanno impugnato il decreto ministeriale di febbraio in cui appunto il ministero dell’Interno ha disciplinato i requisiti formativi, e per cui si resta in attesa di una decisione del Tar.